Riforma Cartabia: nessuna possibilità di reclamo avverso il provvedimento che non introduce limitazioni alla responsabilità genitoriale

La Redazione
04 Dicembre 2024

Il reclamo è ammesso solo se il contenuto dei provvedimenti urgenti coincide con quello stabilito nell'articolo 473-bis.24 c.p.c., ovvero se tali provvedimenti impongono restrizioni significative sulla responsabilità genitoriale e sulle modalità di affidamento e collocazione dei minori.

Il caso in esame riguarda il decreto emesso dal Tribunale di Verona, che respingeva la richiesta del reclamante di ottenere provvedimenti immediati e urgenti relativi alla richiesta alla ex compagna di fornirgli informazioni sui figli minori almeno tre volte a settimana, di regolare le modalità per comunicare con i figli, e di poterli incontrare sotto la supervisione dei servizi sociali.

Il Tribunale ha respinto le richieste per violazione del principio del contraddittorio.

Successivamente, la Corte d'Appello di Venezia ha dichiarato inammissibile il reclamo, sottolineando che nei casi di provvedimenti provvisori e urgenti adottati senza processo e istruttoria ai sensi dell'art. 473-bis.22 e 23 c.p.c., e ai sensi dell'art. 473-bis.15 c.p.c., «rilevano i profili di manifesta incongruità del provvedimento in relazione alle emergenze di causa o alla presenza di errori evidenti in sede di interpretazione della normativa applicabile, trattandosi di una decisione connotata da temporaneità e urgenza e senza istruttoria, oltre che da indifferibilità dell'adozione».

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha chiarito che «in tema di procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie di cui al Titolo IV-bis del Libro secondo del codice di rito, introdotto dal d.lgs. n. 149 del 2022, avverso l'ordinanza di conferma, modifica o revoca dei provvedimenti indifferibili resi, inaudita altera parteex art. 473-bis.15 c.p.c.è consentito il reclamo, da proporsi innanzi alla corte di appello, esclusivamente nell'ipotesi in cui il contenuto di questi ultimi coincida con quello dei provvedimenti di cui al comma 2 dell'art. 473-bis.24 c.p.c., e, dunque, ove sospendano o introducano sostanziali limitazioni alla responsabilità genitoriale, prevedano sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori, ovvero ne dispongano l'affidamento a soggetti diversi dai genitori».

In questo caso, il provvedimento contestato non ha comportato sospensioni o limitazioni rilevanti sulla responsabilità genitoriale, non ha modificato in modo significativo la custodia o la collocazione dei minori, né ha affidato i minori a persone diverse dai genitori: di conseguenza, l'impugnazione è stata ritenuta inammissibile.

Fonte: (Diritto e Giustizia)

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