Sull'obbligo di motivazione rispetto alla valutazione delle pregresse vicende professionali dichiarate dal concorrente
17 Giugno 2022
Il caso. L'esito di una procedura per l'affidamento del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani e servizi complementari veniva contestato dalla ricorrente sul rilievo che l'aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa in ragione di alcuni pregressi illeciti professionali, in tesi non correttamente valutati dall'amministrazione.
Respinto il ricorso dal TAR, la ricorrente presentava appello.
Sull'obbligo di motivazione. Con riguardo al quantum motivazione del provvedimento di ammissione alla gara della aggiudicataria, il Consiglio di Stato ha osservato in generale che:
(i) ai sensi dell'art. 80, co. 5, lett. c), d.lgs. 50/2016, l'esclusione per motivi di onorabilità e affidabilità è rimessa all'ampia valutazione discrezionale della stazione appaltante, così come è discrezionale la valutazione di cui alle successive lettere c-bis, c-ter e c-quater;
(ii) la stazione appaltante che procede all'ammissione alla gara di un'impresa, non ritenendo rilevanti le pregresse vicende professionali dichiarate dal concorrente, non è tenuta a esplicitare in maniera analitica le ragioni di siffatto convincimento, potendo la motivazione risultare anche implicitamente o per facta concludentia, ossia con la stessa ammissione alla gara dell'impresa. Inoltre, la motivazione può essere ricavata per relationem dall'adesione della stazione appaltante alle argomentazioni con cui le società partecipanti alla gara hanno indicato le ragioni idonee ad escludere l'incidenza delle vicende indicate sulla propria integrità e affidabilità professionale;
(iii) solo una pregressa vicenda professionale che appaia, ictu oculi, di particolare rilevanza, impone alle Amministrazioni oneri positivi di istruttoria e di motivazione, in funzione di tutela delle legittime aspirazioni degli altri concorrenti e del più generale interesse pubblico alla retta e trasparente conduzione della procedura. Del pari, la motivazione occorre nei casi di ammissioni conteste in corso di gara da altri concorrenti;
(iv) il provvedimento di esclusione, fondato sulla valutazione della esistenza di un illecito professionale e sulla sua qualificazione in termini di “gravità” tali da minare la affidabilità del concorrente, richiede una espressa e puntuale motivazione.
La decisione. Posti i suddetti canoni ermeneutici, il Collegio ha osservato che nel caso di specie la stazione appaltante aveva svolto una approfondita istruttoria in merito alla moralità professionale sia della aggiudicataria sia della appellante poiché le stesse avevano sollecitato in corso di gara la reciproca esclusione in forza di pregresse vicende giudiziarie ovvero di omissioni dichiarative. All'esito di tale sub-procedimento, l'Amministrazione ha deciso di ammettere alle successive fasi della gara entrambe le società, sulla base di un provvedimento plurimotivato in cui ha dato conto di tutte le contestazioni mosse alle concorrenti da parte della rispettiva avversaria e delle ragioni del loro superamento.
In tali circostanze, le doglianze articolate dalla appellante sono da ritenersi infondate.
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