Ammissione alla procedura di piano del consumatore da parte di socio di una cooperativa
09 Giugno 2021
Il Tribunale di Livorno, dopo un iniziale diniego, con provvedimento del 29.03.2021, ha ammesso alla procedura del piano del consumatore, con salvezza della abitazione prima casa, un soggetto - socio al 5,66% di società cooperativa - , i cui debiti sono risultati riferibili in larga parte, a garanzie da lui prestate in favore della persona giuridica. In particolare il ricorrente, con piano depositato in data 15.02.2021, sosteneva di essere legittimato ad accedere alla procedura del piano del consumatore in quanto: "a) (…) copiosa giurisprudenza si è, nel solco della pronuncia della CGUE, espressa nel senso di anticipare, come meglio infra evidenziato, quanto previsto nel nascituro codice della crisi d'impresa. In particolare, partendo dall'inquadramento meramente bancario, nel contratto di fideiussione, i requisiti soggettivi per lo scopo di cui alla disciplina del consumo debbono essere valutati con riferimento alle parti di esso, senza prendere in esame il contratto principale, come statuito dalla giurisprudenza unionale (CGUE, 19 novembre 2015, in causa C-74/15, Tarcau, e 14 settembre 2016, in causa C-534/15, Dumitras), dovendo, dunque ritenersi consumatore il fideiussore persona fisica che, svolgendo o meno una propria attività professionale (o anche più attività professionali), stipuli il contratto di garanzia per finalità estranee alla stessa, nel senso che la prestazione della fideiussione non deve costituire atto espressivo o sostanziale di tale attività, né essere strettamente funzionale al suo svolgimento (cd. atti strumentali in senso proprio). b) (…) l'istante non ha mai ricoperto cariche di amministratore unico, di socio unico né di socio illimitatamente responsabile [...] c) (…) anche allorquando non sia riconosciuta in astratto, e non già nel caso specifico, debitamente comprovata, la estraneità dei debiti societari alle garanzie prestate alla persona giuridica dal socio, la collocazione sistematica della società quale impresa agricola, in ogni caso, per attrazione, escluderebbe la imprenditorialità commerciale, in primis della persona giuridica e, dunque, dei soci stessi, ponendoli, per altra ed ulteriore ragione, tra i soggetti legittimati a ricorrere alla totalità degli strumenti di cui alla L. 3/2012 e non già, di converso, se la società fosse commerciale in senso civilistico e, fallibile ex R.D. 267/1942, alle sole fattispecie dell'accordo di ristrutturazione e della liquidazione del patrimonio; d) (…) anche allorquando non siano riconosciute in astratto, e non già nel caso specifico, debitamente comprovate, le condizioni di applicabilità della fattispecie di cui all'art. 12 bis L. 3/2012, appare opportuno ricordare che, nel solco dell'esprit de loi di cui al nuovo Codice della crisi d'Impresa, come peraltro ut supra richiamato, il piano del consumatore in cui il debitore mantiene la proprietà della abitazione prima casa, liquidando la residuale quota del patrimonio immobiliare e mobiliare, ivi inclusa la dazione periodica, altro non è che una liquidazione in senso lato, sostanziando, dunque le condizioni di ammissibilità in entrambi i casi”. Orbene, il Tribunale di Livorno, con un primo provvedimento reputava inammissibile l'accesso alla procedura prescelta statuendo che, in assenza di altre prove e della non trascurabile partecipazione del ricorrente al capitale della cooperativa, il ricorrente, nell'assumere la garanzia fideiussoria "non abbia agito per scopi di natura privata, ma che la assunzione di tale garanzia sia avvenuta sulla base dei collegamenti funzionali che lo legano a tale società, quali la partecipazione non trascurabile al suo capitale sociale. Nella fattispecie in oggetto, anche alla stregua del nuovo orientamento della Suprema Corte di Cassazione, non è possibile quindi qualificare il sig. [...] come consumatore in quanto non è un soggetto estraneo all'attività di impresa per cui è stata prestata fideiussione essendo socio, anche se di minoranza (al 5,56%) ma non per una quota trascurabile, della società garantita [...] Quindi è ravvisabile un interesse “professionale“ del soggetto garante nell'attività imprenditoriale svolta dal soggetto garantito [...], che non rende possibile qualificarlo come consumatore." Tuttavia il Tribunale, prima di dichiarare definitivamente inammissibile il piano del consumatore, assegnava al ricorrente termine di giorni 15 ex art. 9, comma 3 ter, L. 3/2012 per apportare integrazioni alla proposta o produrre nuovi documenti. Il ricorrente depositava quindi in data 16.03.2021 le debite integrazioni e il Tribunale, con provvedimento del 29.03.2021, ammetteva il ricorrente alla procedura di piano del consumatore, concludendo che "a differenza di quanto rilevato nel decreto del 1 marzo 2021 parte ricorrente pare poter essere qualificata (e salvo migliore valutazione all'esito della instaurazione del contraddittorio) come consumatore ai sensi dell'art. 6, comma 2, lett. b L. 3/2012, pur essendo la maggior parte dei debiti che hanno determinato la situazione di sovraindebitamento sorti in ragione di garanzie fideiussorie prestate a garanzia di debiti della [...] Nel caso di specie rileva in primo luogo, infatti, la natura particolare della [...] essendo la stessa una società cooperativa con esclusivo scopo mutualistico ” . Emerge poi dalla documentazione integrativa depositata da parte ricorrente che tali garanzie fideiussorie sono state prestate [...] per scopi che appaiono estranei alla attività professionale svolta, essendo amministratore della [...] il figlio del ricorrente. Quindi alla luce di tali elementi non pare infondato che tali garanzie siano stata prestate non in ragione di un interesse “professionale” derivante dalla sua partecipazione al capitale sociale della stessa società cooperativa, ma in ragione del rapporto parentale con l'amministratore della suddetta cooperativa. Sulla base delle considerazioni che precedono appare possibile qualificare, e salva diversa migliore valutazione all'esito della instaurazione del contraddittorio, il Sig. [...] come consumatore e ritenere perciò ammissibile la proposta di piano del consumatore”.
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