Il nuovo principio dell’Agenzia Entrate sul concordato preventivo in continuità con assuntore

La Redazione
10 Febbraio 2021

L'Agenzia delle Entrate, nel Principio di diritto n. 4 del 9 febbraio, si sofferma sul concordato preventivo in continuità con assuntore, in particolare sulla liberazione del debitore, sul successivo fallimento dell'assuntore e sui limiti all'emissione delle note di variazione ai fini IVA.

L'Agenzia delle Entrate, con il Principio di diritto n. 4 del 9 febbraio, ha evidenziato che nell'ipotesi di concordato preventivo in continuità con assuntore, prevista dall'art. 160, comma 1, L. Fall., - in cui viene prevista la prosecuzione dell'attività e il soddisfacimento dei creditori tramite l'attribuzione delle attività ad un soggetto terzo con contestuale “liberazione” del debitore originario che, dunque, non subisce alcun effetto dalle vicende che caratterizzano l'adempimento dell'obbligo concordatario che grava esclusivamente sull'assuntore - il creditore ammesso può emettere la nota di variazione in diminuzione ai fini IVA, di cui all'art. 26, comma 2, d. P.R. n. 633/1972, per la quota percentuale del credito falcidiato, dal momento in cui diventa definitivo il decreto di omologa del concordato.

È in tale momento, infatti, che si verifica l'irrecuperabilità della parte del credito falcidiato, in quanto il debitore non può più proporre istanza volta a decretare il fallimento del debitore originario ove l'assuntore non sia in grado di far fronte all'obbligazione concordataria.

L'assuntore, con la definitività del decreto di omologa del concordato in continuità, assume rispetto al debitore originario la posizione di soggetto terzo e da ciò ne deriva l'impossibilità per lo stesso, anche se inadempiente o fallito, di essere destinatario delle note di variazione ai fini IVA, sia quelle relative alle somme falcidiate dal concordato e da destinare al debitore originario sia quelle riferibili al debito concordatario che il medesimo assuntore si è impegnato a corrispondere e per il quale, in caso di fallimento, il creditore potrebbe essersi insinuato.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.