Art. 120 comma 2-bis c.p.a.: ambito di applicazione
18 Dicembre 2017
L'art. 120 comma 2-bis c.p.a. delimita un numero chiuso di fattispecie che devono/possono essere immediatamente impugnate?
No. Secondo la più recente giurisprudenza l'art. 120, comma 2-bis, introdotto dall'art. 204 d.lgs n. 50 del 2016 nella parte in cui prevede che «il provvedimento che determina le esclusioni dalla procedura di affidamento e le ammissioni ad essa all'esito della valutazione dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali va impugnato nel termine di trenta giorni, decorrente dalla sua pubblicazione sul profilo del committente della stazione appaltante» non esaurisce il novero degli atti di gara impugnabili, perché non esclude dalla nozione di lesività l'atto diverso da quelli elencati dalla norma stessa. Secondo il Consiglio di Stato la corretta delimitazione di lesività dell'atto deriva dall'applicazione dei generali princìpi di ordine processuale, certamente non derogati dall'articolo 120, comma 2-bis. Nella specie, l'esclusione dalla gara disposta per anomalia dell'offerta è stata ritenuta provvista di quel “carattere immediatamente preclusivo” sicché è corretta la sua impugnazione immediata. A supporto della motivazione i Giudici aggiungono inoltre che la ratio del nuovo art. 120 comma 2-bis non è quella di delimitare (a mo' di numerus clausus) il novero degli atti di gara che risultano immediatamente impugnabili in quanto direttamente lesivi per i destinatari ma risponde alla diversa esigenza di individuare un ristretto numero di ipotesi per le quali il Legislatore ha ritenuto di delineare disposizioni processuali ulteriormente acceleratorie rispetto a quelle già proprie del rito appalti di cui al medesimo articolo 120 c.p.a. (Cons. St., sez. V, 2 novembre 2017, n. 4969). |