Il rapporto tra ricorso principale e ricorso incidentale e la sussistenza, o meno, dell’interesse strumentale alla riedizione della gara

Redazione Scientifica
15 Novembre 2017

In base ai consolidati principi di diritto reiteratamente affermati dalla giurisprudenza (cfr. Cons. Stato, Ad. plen., 7 aprile 2011 n. 4 e 25 febbraio 2014...

In base ai consolidati principi di diritto reiteratamente affermati dalla giurisprudenza (cfr. Cons. St., Ad. plen., 7 aprile 2011 n. 4 e 25 febbraio 2014, n. 9, nonché III, 26 agosto 2016, n. 3708) e opportunamente coordinati con quelli della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 5 aprile 2016, n. C/689/13 (Puligienica c/Airgest s.p.a.), la partecipazione legittima alla gara del concorrente non vincitore rappresenta un fattore legittimante alla proposizione del ricorso avverso l'aggiudicazione.

Nondimeno, appare doveroso l'esame del ricorso principale, anche a fronte della proposizione di un ricorso incidentale escludente ed a prescindere dal numero delle imprese concorrenti, quando l'accoglimento dello stesso produca, come effetto conformativo, un vantaggio, anche mediato e strumentale, per il ricorrente principale. Di conseguenza , a contrario, appare invece tuttora compatibile con il diritto europeo sull'effettività della tutela giurisdizionale in subiecta materia una regola nazionale che impedisca l'esame del ricorso principale quando dal suo accoglimento il ricorrente principale non consegua, con assoluta certezza, alcuna utilità, neanche in via mediata e strumentale: circostanza che appunto si verifica nell'ipotesi in cui - come nel caso di specie - la ricorrente principale non potrebbe ambire all'aggiudicazione di future analoghe gare.

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