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Enasarco

Sonia Pucci
02 Febbraio 2024

La fondazione ENASARCO (Ente Nazionale di Assistenza Agenti e Rappresentanti di Commercio), è l'ente che ha il compito principale di erogare ed integrare le prestazioni assicurative di invalidità, vecchiaia e superstiti in favore degli agenti e rappresentanti di commercio che risultino iscritti nell'apposito ruolo tenuto dalle Camere di Commercio di ogni provincia. Inoltre, la Fondazione si occupa di:- formazione, qualificazione professionale solidarietà e assistenza in favore degli iscritti;- gestione dell'indennità di scioglimento del rapporto d'agenzia.

Inquadramento

L'ENASARCO, Ente Nazionale Assistenza Agenti e Rappresentanti di Commercio, in origine ente di diritto pubblico è attualmente una Fondazione[1], privatizzata a seguito di un complesso iter e disciplinata da un Regolamento delle attività istituzionali, nella sua ultima versione con efficacia dal 1° gennaio 2021.

Le sue finalità sono quelle dell'assistenza sociale, intesa nella sua più vasta accezione e della formazione e istruzione professionale a favore della categoria degli agenti di commercio.

La natura e i compiti dell'ENASARCO sono stati ribaditi dalla legge 2 febbraio 1973, n. 12 e consistono:

  • nell'erogazione delle pensioni;
  • nella formazione e qualificazione professionale della categoria degli agenti;
  • nella gestione dell'indennità di scioglimento del contratto di agenzia, così come prevista dalla contrattazione collettiva e accantonata nel fondo F.I.R.R.  

La contrattazione collettiva (aec industria 30/7/2014 e aec commercio 16/02/2009 come integrato dal Testo unico del marzo 2010) stabilisce un obbligo per i preponenti in ordine alla stipula per il tramite della Fondazione di specifiche polizze a favore degli agenti per la copertura di rischi derivanti da infortunio e ricovero ospedaliero.

[1] Cfr. per una disamina approfondita A. VENEZIA – R. BALDI, Il contratto di agenzia. La concessione di vendita. Il franchising., XI ed., Giuffré Francis Lefebvre, Milano 2023, p. 491 e ss.

Fondo di previdenza

Iscrizione 

L'ultima versione del Regolamento delle attività istituzionali (art. 2.1), avente efficacia dal 1º gennaio 2021 prevede che siano obbligatoriamente iscritti alla Fondazione tutti i soggetti menzionati nell'art. 1 (e cioè gli agenti di cui agli artt. 1742 – 1752 c.c.), operanti sul territorio nazionale in nome e per conto di preponenti italiani o di preponenti stranieri con sede o con una qualsiasi dipendenza in Italia: il tema dell'iscrizione resta tuttavia delicato e ha avuto modo di pronunciarsi sul punto, oltre che sull'obbligo di contribuzione per gli agenti operanti all'estero, anche il Ministero del Lavoro con una risposta ad interpello n. 23/2013 del 19 novembre 2013.

L'obbligo d'iscrizione riguarda gli agenti che operano individualmente e quelli che operano in società, anche di fatto, o comunque in associazione, qualunque sia la forma giuridica assunta, che siano illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali.

L'obbligo di iscrizione è a carico del preponente, che deve comunicare alla Fondazione entro un termine di 30 giorni l'inizio o la cessazione di un rapporto di agenzia: l'art. 3 del Regolamento precisa poi in dettaglio i dati e gli elementi da comunicare.

Le prestazioni previdenziali della Fondazione sono disciplinate nel Titolo III — articoli da 12 a 30 — del Regolamento con efficacia dal 1º gennaio 2021, che le precisa consistenti in:

a) Pensioni di vecchiaia;

b) Pensioni di inabilità;

c) Pensioni di invalidità;

d) Pensioni ai superstiti;

e) Rendita contributiva.

L'onere del pagamento dei contributi previdenziali è a carico del preponente, che può rivalersi sull'agente per la quota di competenza di quest'ultimo: il mancato o parziale versamento da parte del preponente dei contributi previdenziali involge una sua responsabilità verso l'agente per danni.

La Corte di Cassazione (13 febbraio 2019, n. 4226) ha confermato la responsabilità del preponente anche per la parte di contributi a carico dell'agente, precisando l'impossibilità di ritenere configurabile alcuna forma di indebito nel caso in cui il preponente non abbia esercitato il diritto di trattenere i contributi a carico dell'agente all'atto del pagamento delle somme a cui gli stessi si riferiscono.

Contributi

I contributi previdenziali, posti a carico dell'agente e del preponente in misura paritetica, sono dovuti sia per gli agenti operanti in forma individuale, sia per quelli operanti in forma societaria o associata, con esclusione delle società di agenzia di cui all'art. 6[1].

I contributi vengono calcolati su tutte le somme dovute a qualsiasi titolo all'agente in dipendenza del rapporto di agenzia, anche se non ancora pagate, nel limite inderogabile del massimale di € 37.500,00 annui qualora l'agente sia impegnato a esercitare la sua attività per un solo preponente (monomandatario) e di € 25.000,00 per ciascun preponente dell'agente plurimandatario.

Le aliquote del contributo previdenziale obbligatorio sono state da ultimo fissate nell'art. 4 del Regolamento con un regime di elevazione graduale passando da un'aliquota contributiva del 13,50% nel 2012 al 17% nel 2020, come indicato nella tabella seguente:

 

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Aliquota contributiva

13,50%

13,75%

14,20%

14,65%

15,10%

15,55%

16,00%

16,50%

17,00%

  • previdenza

12,50%

12,50%

12,50%

12,50%

12,50%

15,55%

13,00%

13,50%

14,00%

  • solidarietà

1,00%

1,25%

1,70%

2,15%

2.60%

3,00%

3,00%

3,00%

3,00%

Il minimale contributivo annuo, per ciascun rapporto di agenzia, è pari ad € 800,00 per l'agente monomandatario e ad € 400,00 per l'agente plurimandatario. Il minimale contributivo è frazionabile per quote trimestrali ed è dovuto per tutti i trimestri di effettiva durata del rapporto di agenzia nell'anno considerato sempreché, in almeno uno di essi, sia maturata una provvigione.

In caso di mancato raggiungimento del minimale contributivo annuo, la differenza tra il minimale e l'entità dei contributi effettivamente maturati è a totale carico del preponente. I contributi di importo inferiore al minimale sono utili al solo incremento del montante contributivo.

I massimali provvigionali e i minimali contributivi sono rivalutati ogni anno secondo l'indice generale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Per i massimali provvigionali la rivalutazione decorre dall'anno 2016.

A decorrere dal 1° gennaio 2019 l'importo del massimale provvigionale è pari a € 25.554,00 per gli agenti plurimandatari e ad € 38.331,00 per i plurimandatari.

L'importo minimo del contributo annuo era fissato per il 2022 in € 848,00 nel caso di agente monomandatario e in € 440,00 per ciascun rapporto di agenzia per il plurimandatario.

Il versamento dei contributi viene effettuato esclusivamente con procedura telematica, mediante compilazione on-line della distinta di versamento e addebito automatico su c/c bancario.

Il preponente è responsabile del pagamento dei contributi anche per la parte a carico dell'agente.

FIRR (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto)

Laddove al contratto di agenzia siano applicabili le disposizioni degli aec, il preponente è tenuto ad effettuare gli accantonamenti previsti dalla contrattazione collettiva a titolo di indennità di risoluzione del rapporto nel fondo FIRR costituito presso l'ENASARCO. I versamenti devono essere effettuati annualmente entro il mese di marzo dell'anno solare successivo a quello di riferimento. Il preponente deve anche compilare e inviare all'Ente l'apposita distinta, contenente l'indicazione degli estremi del versamento e la ripartizione dell'importo versato fra i vari agenti cui si riferisce, specificandone la relativa quota individuale.

Il preponente deve, inoltre, entro il 30 aprile di ciascun anno, inviare all'agente il riepilogo delle somme accantonate nel fondo FIRR.

In caso di cessazione del rapporto di agenzia, la preponente deve effettuare un'apposita comunicazione all'Enasarco entro un termine di 30 giorni e la Fondazione provvede in via autonoma a corrispondere all'agente l'indennità di fine rapporto fino a quel momento accantonata e rivalutata.

Per l'ultimo periodo di durata del rapporto, laddove non coperto dai versamenti effettuati, il FIRR deve essere corrisposto direttamente all'agente da parte del preponente.  

L'importo da accantonare nel fondo FIRR è calcolato applicando le seguenti aliquote a tutte le somme comunque denominate percepite dall'agente nel corso del rapporto, nonché sulle somme per le quali, al momento della cessazione del rapporto, sia sorto il diritto al pagamento in favore dell'agente, anche se le stesse non siano state in tutto o in parte ancora corrisposte e quindi tutte le provvigioni maturate e liquidate nel corso del rapporto, così come tutte le somme corrisposte anche a titolo di rimborso, concorso spese o premio:

MONOMANDATARI

Massimali annui*

Aliquota base

Aliquota integrativa

Aliquota totale

Fino a € 12.400,00

1%

3%

4%

Da € 12.400,01 a € 18.600,00

1%

1%

2%

Oltre € 18.600,01

1%

-

1%

PLURIMANDATARI

Massimali annui*

Aliquota base

Aliquota integrativa

Aliquota totale

Fino a € 6.200,00

1%

3%

4%

Da € 6.200,01 a € 9.300,00

1%

1%

2%

Oltre € 9.300,01

1%

-

1%

[1] Il preponente che si avvalga di agenti costituiti sotto forma di società per azioni o a responsabilità limitata è tenuto al pagamento di un contributo determinato come precisato nella tabella di cui all'art. 6, con aliquote progressive in funzione dell'anno di decorrenza e del volume annuo degli importi provvigionali.

Prestazioni

L'Enasarco provvede all'erogazione delle seguenti prestazioni (art. 12 del Regolamento):

  1. pensione di vecchiaia (capo I artt. 14- 18);
  2. pensione di inabilità (capo II, art. 19 – 22);
  3. pensione di invalidità (capo II, art. 19 – 22);
  4. pensione ai superstiti (capo III, art. 23 – 26);
  5. rendita contributiva (capo I, art. 16).

Inoltre, la fondazione Enasarco eroga inoltre prestazioni integrative di previdenza, assistenziali e di formazione (art. 32).

La Suprema Corte nella sentenza n. 23349 del 27 settembre 2018 ha ribadito che, in seguito alla legge 22 luglio 1966, n. 613, la natura della previdenza Enasarco è integrativa e obbligatoria.

I requisiti per usufruire delle prestazioni integrative vengono fissati di anno in anno dal Consiglio di Amministrazione. Per la domanda di prestazioni integrative è necessario compilare appositi moduli predisposti dalla Fondazione.

Fondo di assistenza

Il fondo di assistenza è alimentato dai contributi versati dai preponenti nell'ipotesi in cui l'agente sia una società per azioni, o una società a responsabilità limitata (nella percentuale varabile dal 2% al 4% di tutte le somme dovute, con i limiti di massimali annui e con la progressiva diminuzione dell'aliquota in funzione dell'aumento degli importi provvigionali annui, così come precisato dal Regolamento), e dai proventi delle sanzioni pecuniarie previste dal Titolo V del Regolamento.

Tramite il fondo la Fondazione eroga prestazioni costituite da varie forme di assistenza e attività di istruzione professionale.

L'obbligo di iscrizione per i preponenti stranieri e gli agenti italiani operanti esclusivamente all'estero [1]

L'ultima versione del Regolamento, con efficacia dal 1º gennaio 2021, ha eliminato la precisazione contenuta nella precedente relativa all'obbligo di iscrizione anche dei preponenti stranieri che non abbiano alcuna sede o dipendenza in Italia per i propri agenti operanti in Italia: la questione pareva quindi risolta nel senso dell'assenza di obbligo di iscrizione per preponenti stranieri privi di sede o dipendenza in Italia.

Il Ministero del lavoro, a seguito di interpello n. 32/2013 relativo agli agenti operanti all'estero, ha però fornito la risposta del 19 novembre 2013 con un'estensione significativa dell'obbligo di iscrizione, reintroducendolo incidentalmente anche per i preponenti stranieri che non abbiano sede o dipendenza in Italia, per i loro agenti operanti in Italia.

È stata quindi confermata l'esistenza di un obbligo contributivo per tutti gli agenti, italiani o stranieri, che operino in Italia in nome e/o per conto di preponenti sia italiani, sia stranieri.

Tale obbligo non sussisterebbe invece per l'agente che operi all'estero nell'interesse di preponenti italiani, per i quali dovrebbe applicarsi l'art. 13, par. 2 del Regolamento (CE) 883/2004.

Il Ministero ha quindi concluso che l'obbligo di iscrizione alla Fondazione E.N.A.S.A.R.C.O. deve intendersi esistente nei seguenti casi:

— agenti di commercio che operano sul territorio italiano in nome e per conto di preponenti italiani o stranieri che abbiano la sede o una qualsiasi dipendenza in Italia;

— agenti di commercio italiani o stranieri che operano in Italia in nome e/o per conto di preponenti italiani o stranieri, anche se privi di sede o dipendenza in Italia;

— agenti che risiedono in Italia e che vi svolgono una parte sostanziale della propria attività;

— agenti che non risiedono in Italia, purché abbiano in Italia il proprio centro d'interessi;

— agenti che operano abitualmente in Italia ma che si recano a svolgere attività esclusivamente all'estero, purché la durata di tale attività non superi i 24 mesi.

È stato quindi confermato, nonostante la modifica del Regolamento delle attività istituzionali E.N.A.S.A.R.C.O., l'obbligo di iscrizione anche per i preponenti stranieri, privi di sede o dipendenza in Italia, in applicazione del principio dell'unicità della legislazione in materia di sicurezza sociale, identificato nella lex loci laboris dal Regolamento (CE) n. 883/2004, come modificato dal Regolamento (CE) n. 988/2009.

Infine va prestata attenzione agli agenti operanti per conto di preponenti italiani esclusivamente all'estero, ma residenti in Italia e che non abbiano una posizione previdenziale straniera. Tali ipotesi infatti, pur essendo astrattamente escluse dall'obbligo di iscrizione, rischiano di rientrarvi laddove la residenza, così come l'adempimento degli obblighi di natura fiscale, vengano ritenuti costituire elementi significativi da cui dedurre che in Italia si trova il centro di interessi della loro attività. Il Ministero ha infine precisato che i preponenti operanti in Paesi extra UE sono tenuti all'iscrizione previdenziale in Italia solo laddove ciò sia previsto da trattati o accordi internazionali, sottoscritti e vincolanti per il singolo Paese di appartenenza.

[1] Cfr. sul tema più in dettaglio A. VENEZIA – R. BALDI, Il contratto di agenzia. La concessione di vendita. Il franchising., cit. in nota 1, p. 509 e ss.

Riferimenti

Normativi

  • Legge 22 dicembre 2011, n. 214
  • Art. 24, co. 24, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201
  • Legge 15 luglio 2011, n. 111
  • Art. 18, co. 13, D.L. 6 luglio 2011, n. 98
  • Regolamento (CE) n. 988/2009
  • Regolamento (CE) n. 883/2004
  • Legge 2 febbraio 1973, n. 12
  • Giurisprudenza

  • Cass., sez. lav., 13 febbraio 2019, n. 4226
  • Cass. civ. 27 settembre 2018 n. 23349
  • Cass. civ., 6 novembre 2000, n. 14444
  • Cass. civ., 4 marzo 1998, n. 2383
  • Cass. civ., 9 febbraio 1994, n. 1302

Prassi

Per i recenti orientamenti sul tema, v.   Sito istituzionale ENASARCO, Comunicato 2 febbraio 2024, Minimali e massimali 2024

  • FAQ Agenzia delle Entrate sulla fatturazione elettronica del 21 dicembre 2018
  • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Interpello 25 marzo 2014, n. 11

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