Irreperibilità del fallito e poteri del curatore
09 Marzo 2017
Ai sensi dell'art. 84 l. fall., il curatore può chiedere al Giudice Delegato di accedere presso l'abitazione del fallito in considerazione della sua irreperibilità?
Irreperibilità del fallito – Ai sensi dell'art. 84, comma 1, l. fall., a seguito della sentenza dichiarativa di fallimento il curatore procede, sulla base delle disposizioni del codice di procedura civile, all'apposizione dei sigilli sui beni posti nella sede principale dell'impresa e sugli altri beni del soggetto fallito. Il secondo comma di tale articolo, a sua volta, consente alla curatela di ricorrere all'assistenza della forza pubblica (a titolo esemplificativo, l'assistenza della forza pubblica può essere richiesta nei casi previsti dall'art. 513 c.p.c., precisamente: allontanamento di persone che disturbano; necessità di aprire porte, ripostigli, recipienti; vincere la resistenza opposta dal fallito e da terzi). Il ricorso alla forza pubblica, tuttavia, non è ammesso nell'ipotesi di irreperibilità del fallito (o del rappresentante legale, in presenza di fallimento di società). Al riguardo, giova tenere presente che l'art. 49, comma 2, l. fall. (nel testo novellato dall'art. 46 D. Lgs. 5/2006), impone al fallito di presentarsi personalmente al giudice delegato, al curatore o al comitato dei creditori, per fornire informazioni o chiarimenti ai fini della gestione della procedura, ma, a differenza del testo previgente, non prevede più la possibilità di chiedere l'accompagnamento coattivo del fallito medesimo che disattenda l'invito a comparire rivoltogli dalla curatela. Nel caso di irreperibilità, come di rifiuto da parte del fallito ad incontrare il curatore, quest'ultimo potrà depositate istanza al giudice delegato di richiesta di convocazione del fallito che non osservi l'obbligo previsto dal citato art. 49 (per Trib. Milano 11 marzo 2013 il giudice delegato ha il potere di convocare avanti a sé il fallito che non ottemperi all'obbligo di cui al predetto articolo), ma non potrà richiedere né l'assistenza della forza pubblica, né di accedere presso l'abitazione del fallito stesso. Il curatore, in caso di mancata presentazione senza giustificato motivo del fallito, potrà altresì trasmettere gli atti al Pubblico Ministero in ordine all'eventuale configurabilità della fattispecie di reato di cui all'art. 220 l. fall. a carico del medesimo. Ai sensi di tale articolo, infatti, la violazione da parte dell'imprenditore dichiarato fallito (degli amministratori, direttori generali e liquidatori delle società fallite, per effetto del rinvio operato dall'art. 226 l. fall.) degli obblighi di cui all'art. 49 l. fall. è punita con la reclusione da sei a diciotto mesi.
Conclusioni – In definitiva, nel caso di irreperibilità del fallito il curatore potrà accedere all'abitazione del medesimo con l'assistenza delle forza pubblica per l'apposizione dei sigilli ex art. 84, comma 1, l. fall. Al di fuori di tale ipotesi, il ricorso alla forza pubblica non è consentito e la curatela avrà quali unici rimedi la richiesta al giudice delegato di convocazione del fallito e la trasmissione degli atti al p.m. in ordine alla configurabilità della fattispecie di reato previsto dall'art. 220 l. fall. |