Concordato dell'appaltatore e credito di regresso dell'appaltante
28 Settembre 2016
La società Alfa, come committente, sottoscrive un contratto di appalto con Beta, appaltatrice; quest'ultima stipula contratto di subappalto con Gamma. Il contratto di appalto e subappalto rientrano nell'ambito del D. Lgs. n. 276/2003 (Legge Biagi). La società Beta presenta domanda di concordato in bianco, ai sensi dell'art. 161, comma 6 l. fall. Dopo la presentazione della domanda, in virtù della responsabilità solidale, i dipendenti di Gamma chiedono di essere pagati da Alfa. Quest'ultima, dopo aver proceduto con il pagamento, chiede di poter compensare le somme con il proprio debito nei confronti di Beta, che quindi iscrive un Fondo rischi nella domanda di concordato. È fondata la richiesta di Alfa verso Beta? In caso affermativo, il fondo da iscrivere va al chirografo o al privilegio?
Riferimenti normativi
Risoluzione del caso Essa stabilisce al comma 2 – per venire al tema qui esaminato – che «il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori» verso i lavoratori. Sempre il comma 2, ultimo periodo, dispone che il committente che ha eseguito il pagamento può esercitare l'azione di “regresso” nei confronti del coobbligato secondo le regole generali.
È opportuno sottolineare in proposito che il legislatore pare usare in questa sede il termine “regresso” in una accezione tanto ampia, quanto – paradossalmente - riduttiva. Ampia, perché, traendo spunto dalla previsione concomitante di solidarietà nel debito, sembra trasformare il debito dell'appaltatore in debito del committente. Riduttiva, perché sembra escludere che possa contemporaneamente sussistere un diritto di surroga; e se così fosse, se cioè si trattasse solo di vero e proprio regresso, il committente che pagasse i lavoratori avrebbe poi un credito meramente chirografario – quale credito di regresso, appunto – verso l'appaltatrice in concordato.
Ma, secondo chi scrive, il pagamento effettuato dal committente non è il pagamento di un debito proprio (o anche proprio), ma piuttosto di un debito altrui e pertanto il credito che ne deriva verso l'appaltatore non è tanto un credito di regresso che uno dei coobbligati eserciti, come si esprime il codice civile, contro gli altri "per la loro rispettiva porzione", ma semmai ed ancor prima un credito derivante da surroga. Vengono dunque in argomento anzitutto gli artt. 1299 e 1203 c.c., a mente dei quali il pagamento del coobbligato (in questo caso Alfa) non produce l'estinzione dell'obbligazione di Beta ex art. 1180 c.c., ma la surrogazione automatica, ope legis, di chi ha pagato, nella posizione di creditore; si tratta di ipotesi eccezionali, proprio perché derogano alla regola dell'art. 1180 c.c.
Ad avviso di chi scrive, trattandosi appunto di un'ipotesi di surrogazione legale (che prescinde quindi dalla volontà delle parti), non solo Alfa subentra nella posizione dei lavoratori, mantenendo così il privilegio da cui il loro credito è assistito (cfr. il principio statuito da Cass. n. 1669/2008), ma ne discende altresì che il momento da considerare quanto al sorgere del credito di Alfa verso Beta è non già quello del pagamento, ma quello della maturazione del diritto da parte dei lavoratori di Gamma, a cui (in forza appunto del disposto di cui all'art. 29, comma 2, D. Lgs. n. 276/2003) si è in seguito sostituita Alfa. Il credito di Alfa è dunque sorto in epoca anteriore alla presentazione della domanda di concordato (e poco rileva, ai fini della risoluzione del quesito, che si tratti di un concordato in bianco). Pertanto esso è compensabile con il debito di Alfa verso Beta. Inoltre, dall'accoglimento della tesi della surrogazione discende quella della natura privilegiata del fondo da accantonare nel concordato preventivo di Beta.
L'azione di regresso prevista dall'art. 29, comma 2, D. Lgs. n. 276/2003 pare dunque potersi ascrivere alla categoria della surrogazione legale. Per identificare il momento genetico del credito di regresso maturato dall'appaltante che abbia pagato i dipendenti del subappaltatore nel concordato dell'appaltatore (e verificare quindi se ad esso spetti o meno la prededuzione) è necessario fare riferimento al momento in cui sono sorti i crediti dei dipendenti.
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