L'ammissione al passivo dell'aggio coattivo

Pasquale Lacalandra
06 Novembre 2012

È ammissibile, nell'ambito della verifica dei crediti di una procedura fallimentare, il compenso per "aggio coattivo" richiesto da Equitalia Sud nelle nuove domande di insinuazione?

È ammissibile, nell'ambito della verifica dei crediti di una procedura fallimentare, il compenso per "aggio coattivo" richiesto da Equitalia Sud nelle nuove domande di insinuazione?

L'aggio coattivo è il compenso dovuto all'agente della riscossione per l'attività esattiva. Questa attività ha inizio con la ricezione del ruolo inviato all'agente dall'ente creditore e con la successiva notifica della cartella di pagamento.
Ai fini dell'ammissione allo stato passivo dell'aggio coattivo, bisogna distinguere a seconda che l'attività di riscossione sia iniziata prima o dopo la dichiarazione di fallimento.
Pertanto, se il ruolo è stato trasmesso prima della dichiarazione di fallimento, l'aggio deve essere ammesso al passivo con collocazione chirografaria o condividendo il privilegio che assiste il credito principale in applicazione dell'art. 2749 c.c..
Nel caso in cui il ruolo sia stato trasmesso dopo la dichiarazione di fallimento, il credito per aggio non deve essere ammesso perché non concorsuale e pertanto non opponibile alla massa dei creditori.
Per ulteriori approfondimenti, suggerisco di consultare la circolare del Presidente del Tribunale di Milano, sez. Fallimentare, dott. Filippo Lamanna, (plenum dei giudici delegati 2010) sulle direttive di ammissione dei crediti fiscali.

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