E' dovuto il certificato energetico nelle vendite immobiliari fallimentari? Occorre distinguere tra appartamenti e capannoni industriali a questo fine specifico?
La certificazione energetica è prevista solo a corredo delle vendite privatistiche.
La materia è regolata dalla legge nazionale, anche sulla base di direttive europee, da ultimo, la Direttiva 91/2002/CE, la Direttiva 29/2009/CE e la Direttiva 31/2010/UE.
Secondo l'interpretazione ritenuta preferibile (cfr. Parere del Consiglio Nazionale del Notariato – Studio 12-2011/E del 20 gennaio 2012) “non esiste allo stato, alcun obbligo di dotare gli edifici oggetto di vendita forzata di attestato di certificazione energetica né, conseguentemente, di inserire alcuna clausola (ex art. 6, comma. 2-ter, D.lgs. 3 marzo 2011 n. 28) nei decreti di trasferimento” (clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell'attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici: v. ora l'art. 6, co. 2, D.lgs. 19 agosto 2005 n. 192, come modificato dall'art. 6 D.l. 4 giugno 2013 n. 63, conv. in L. 3 agosto 2013 n. 90).
Lo stesso dicasi per l'applicabilità dell'art. 6, comma 2-quater, D.lgs. 3 marzo 2011 n. 28 (“gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica”), che riguarda solo l'ambito delle vendite consensuali, con esclusione delle vendite coattive in attuazione della funzione giurisdizionale.
Parallelamente, va segnalata una decisione del Tribunale di Varese (12 giugno 2009, in Giur. Merito 2009, 3040 ss), che ha disapplicato, in quanto in contrasto con l'art. 117 Cost. sul riparto di competenze, per il motivo che la legislazione regionale non può intervenire in materie di competenza statale, come quella del processo, e segnatamente di esecuzione forzata, la Delibera della Giunta Regionale della Lombardia del 22 dicembre 2008 n. 8745 che aveva esteso l'obbligo di allegazione dell'attestato di certificazione energetica anche ai provvedimenti giudiziali, portanti trasferimenti immobiliari, nell'ambito di procedure esecutive.
In sostanza, nella materia del processo, né la normativa europea, né quella regionale, possono modificare la normativa statale, la quale, però, non ha equiparato, sotto il profilo considerato, le vendite forzate alle vendite private consensuali.
L'orientamento descritto, non essendo mutato nel frattempo nulla a livello sistematico, rimane condivisibile anche dopo le recenti modifiche in materia introdotte dall'art. 6 D.l. 4 giugno 2013 n. 63, conv. in L. 3 agosto 2013 n. 90.
Infine, ciò che vale per le vendite forzate nelle esecuzioni immobiliari, vale anche per le vendite fallimentari, che pure sono vendite forzate giudiziali.
La conclusione non muta anche nel caso in cui il curatore si rivolga a un Notaio per perfezionare la vendita: infatti, nonostante il trasferimento rivesta in tal caso la forma di un atto privato, conserva tuttavia la natura di vendita coattiva, che rimane inserita in un procedimento giudiziale.
Deve tuttavia segnalarsi che, per evitare contenzioso, molti tribunali fallimentari procedono comunque ad effettuare le vendite previa acquisizione del certificato in questione.