Quando è nominato un collegio di curatori, la procura alle liti per difendere in causa il fallimento può essere firmata da solo uno dei curatori?
Secondo l'art. 31 l. fall., il curatore ha l'amministrazione del patrimonio fallimentare e compie tutte le operazioni della procedura sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori.
La nomina di più curatori serve a facilitare le attività liquidatorie, nella fiducia reciproca, e nel rispetto da parte di tutti del programma di liquidazione approvato dal Comitato dei Creditori, o dal Giudice delegato in surroga, e non certo a creare ostacoli operativi per la necessità di agire congiuntamente.
Pertanto, nel caso di nomina di due (o più) curatori da parte del tribunale, essi potranno operare disgiuntamente, salvo che sia precisato diversamente nell'atto di nomina, sempre sotto la vigilanza del Giudice delegato e del Comitato dei creditori.
D'altronde, la vigilanza del Giudice delegato si esplica, nel caso di specie, autorizzando l'azione giudiziaria ex art. 25, n. 6, l. fall., sicché, una volta autorizzata la causa, il mandato al difensore diventa un atto esecutivo di un'attività già vagliata dal Giudice delegato, che qualunque dei curatori può attuare.
Eventuali conflitti tra i curatori nella scelta del difensore, che spetta al curatore, ex art. 25 n. 6 l. fall., potranno essere risolti con l'intervento del Comitato dei creditori o del Giudice delegato.
È sempre bene, comunque, nominare curatori che possano operare armoniosamente e senza conflitti personali, o piuttosto un solo curatore con un coadiutore, oppure uno studio associato: sarà più facile la gestione plurisoggettiva.