L’irragionevole durata del piano determina la mancanza di causa concreta: il concordato è inammissibile
04 Aprile 2014
Deve essere dichiarata inammissibile, per mancanza di causa concreta, una proposta concordataria che preveda tempi di attuazione superiori a dieci anni. Tale previsione non appare rispondente allo scopo del concordato, così come individuato dalla Cassazione, nella sentenza n. 1521/13, che è quello del superamento dello stato di crisi in cui versa l'imprenditore attraverso la soddisfazione di tutti i creditori in misura apprezzabile e in tempi ragionevoli. In tema di concordato preventivo, una lettura coordinata degli artt. 160, comma 2, 177 e 186-bis l. fall. impone di ritenere che i creditori privilegiati debbano essere pagati immediatamente dopo l'omologa, ovvero in tempi corrispondenti a quelli di una liquidazione fallimentare, non essendo possibile una dilazione ulteriore, al di fuori della moratoria annuale di cui all'art. 186-bis, per il solo concordato in continuità. L'unica falcidia possibile del credito privilegiato è quella quantitativa. |