Assenze ingiustificate ante legge n. 203/2024

10 Settembre 2025

Se il CCNL prevede la sanzione del licenziamento disciplinare per il caso in cui il lavoratore si assenti per un certo numero di giorni, il datore può avviare la procedura prevista dall’art. 19 l. n. 203/2024, ritenendo sussistente l’ipotesi delle dimissioni per fatti concludenti, conteggiando anche assenze precedenti all’entrata in vigore della medesima Legge?

In linea con la giurisprudenza di legittimità, nel caso in cui il legislatore introduca un termine di decadenza prima non previsto, la nuova disciplina si applica anche ai diritti sorti anteriormente, ma con decorrenza dall'entrata in vigore della modifica legislativa. Infatti, non è interdetta al legislatore l'emanazione di disposizioni che modificano, in senso sfavorevole per i beneficiari, la disciplina dei rapporti di durata, anche se l'oggetto di questi sia costituito da diritti soggettivi perfetti, sempre che tali disposizioni non trasmodino in un regolamento irrazionale, frustrando, con riguardo a situazioni sostanziali fondate sulle leggi precedenti, l'affidamento dei cittadini nella sicurezza giuridica, da intendersi quale elemento fondamentale dello Stato di diritto. Tenuto fermo quanto sopra e considerato il dato letterale dell'art. 19 l. n. 203/2024, affinché possano configurarsi le dimissioni per facta concludentia (presunzione relativa ex lege) non è possibile considerare anche le assenze del dipendente che si sono verificate quando esse avevano (solo) rilevanza disciplinare, in quanto, diversamente opinando, si realizzerebbe una frustrazione dell'affidamento riposto dal dipendente sulla precedente disciplina.  A ciò deve aggiungersi quanto chiarito dal Ministero del Lavoro, il quale ha precisato che i termini previsti dalla contrattazione collettiva in materia di licenziamento e quelli per l'attivazione della procedura delle dimissioni devono essere tenuti distinti e non sono coincidenti. Il richiamo dell'art. 19 prefato al “termine previsto dal contratto collettivo “deve, quindi, essere riferito al termine che la contrattazione collettiva dovrà specificamente prevedere per il caso delle dimissioni per facta concludentia. Su tale ultimo punto si rammenta che la contrattazione collettiva non può individuare un termine inferiore a quello di legge in quanto è ragionevole ritenere la necessità di un termine più ampio rispetto ai pochi giorni previsti dai contratti collettivi per il licenziamento disciplinare, considerato che in quest'ultimo caso proprio il procedimento disciplinare consente lo scrutinio delle opposte ragioni e il controllo di legittimità delle decisioni. (Cfr.: Trib. Trento, sez. lav., 05 giugno 2025 n. 87; MLPS circolare n. 6 del 27 marzo 2025; urponline MLPS FAQ “dimissioni telematiche” del 24 giugno 2025).

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