Pubblicate le istruzioni operative relative al versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni alla clientela relative ai contratti di assicurazione sulla vita

09 Settembre 2025

La Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025 è recentemente intervenuta con importanti chiarimenti d'ordine “operativo” in ordine alle modalità di versamento dell'imposta di bollo sulle comunicazioni alla clientela relative ai contratti di assicurazione sulla vita. Chiarimenti utili che concorrono a rendere più certo il quadro in cui si muovono i contribuenti.

Premessa. Imposta di bollo e contratti di assicurazione sulla vita

Nel quadro delle trasformazioni che hanno interessato il diritto tributario negli ultimi decenni, i contratti di assicurazione sulla vita rappresentano un ambito paradigmatico dell'intersezione tra differenti rami dell'ordinamento: dal diritto civile e delle obbligazioni, al diritto delle assicurazioni, sino ad arrivare al diritto dei mercati finanziari e, non da ultimo, al diritto tributario.

Originariamente concepiti come strumenti di protezione personale e familiare contro il rischio di eventi incerti legati alla vita o al decesso del soggetto assicurato, tali contratti hanno progressivamente assunto una funzione polivalente, divenendo veicoli sempre più sofisticati di investimento di patrimoni dall'ampiezza – e, dunque, di entità - differente.

In particolare, lo sviluppo di forme assicurative a contenuto finanziario – basti pensare, per tutte, alle c.d. polizze “unit-linked” e “index-linked” – ha determinato una progressiva ibridazione tra i profili tecnico-assicurativi e quelli propri degli strumenti finanziari, con la conseguente esigenza per il legislatore e per l'Amministrazione finanziaria di adeguare il sistema normativo e interpretativo, anche al fine di evitare fenomeni tributari “distorti”.

In questo contesto, un punto centrale di tale evoluzione è rappresentato dalla disciplina dell'imposta di bollo applicabile ai prodotti finanziari, la cui estensione ai contratti assicurativi di natura finanziaria ha sollevato, nel tempo, alcuni dubbi interpretativi.

La formulazione ampia dell'art. 13, comma 2-ter, della Tariffa allegata al D.P.R. n. 642/1972 – che assoggetta a imposta proporzionale annuale tutte le “comunicazioni relative ai prodotti finanziari” – ha generato, infatti, incertezza tra gli operatori in ordine all'inclusione delle polizze assicurative nel novero dei prodotti soggetti a tale prelievo, soprattutto in assenza di una definizione normativa univoca e, al contempo, in presenza di prodotti contrattualmente complessi.

A fronte di tali ambiguità, si è reso necessario un intervento di chiarimento da parte dell'Amministrazione finanziaria, di cui si dirà subito nel prosieguo.  

chiarimenti operativi resi dall'Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025

Come detto, la Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025 muove le mosse dal portato dei commi 87 e 88 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2025, che hanno modificato in maniera sostanziale le modalità di versamento dell'imposta di bollo dovuta dalle imprese di assicurazione sulle comunicazioni alla clientela relative ai contratti di assicurazione sulla vita, con particolare riferimento ai prodotti di ramo III e V, dotati di contenuto finanziario.

In particolare, il comma 87 ha introdotto un significativo mutamento nella tempistica e nelle modalità applicative dell'imposta, prevedendo che, a decorrere dal periodo d'imposta 2025, il versamento del bollo da parte delle imprese assicurative debba avvenire annualmente, secondo le regole del c.d. "bollo virtuale", in applicazione dell'articolo 15 del D.P.R. 642/1972 e del D.M. 24 maggio 2012. Più precisamente, il versamento dovrà essere effettuato, per ciascun anno, mediante modello F24 entro il 16 aprile, nella misura del 100% dell'imposta provvisoriamente liquidata sulla base del valore del contratto.

L'importo così corrisposto viene poi computato in diminuzione dell'importo da riconoscere al cliente al momento del rimborso o del riscatto del contratto.

Il comma 88, invece, introduce un regime transitorio per i contratti già in essere alla data del 1° gennaio 2025. Per tali rapporti, l'imposta maturata fino al 31 dicembre 2024, e non ancora versata per effetto del precedente regime che prevedeva il pagamento al momento della scadenza o del riscatto, dovrà essere corrisposta secondo un piano di rateazione quadriennale così suddiviso:

  • 50% entro il 30 giugno 2025;
  • 20% entro il 30 giugno 2026;
  • 20% entro il 30 giugno 2027;
  • 10% entro il 30 giugno 2028.

Anche in tal caso, l'importo dell'imposta versata dovrà essere computato in riduzione della prestazione assicurativa, e sarà dovuto anche qualora il contratto cessi anticipatamente rispetto al termine previsto per l'ultima rata.

Completano il nuovo impianto normativo due aspetti ulteriori.
In primo luogo, la possibilità per le imprese di avvalersi della compensazione orizzontale dei crediti tributari per effettuare il versamento, come stabilito dalla recente risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 39/E del 6 giugno 2025, che ha altresì istituito il codice tributo 2510 per il pagamento dell'imposta relativa al pregresso.    
In secondo luogo, si precisa che le nuove disposizioni troveranno applicazione anche nei confronti delle imprese estere operanti in regime di libera prestazione di servizi, con versamento diretto da parte dell'impresa stessa o del rappresentante fiscale; resta ferma, tuttavia, l'applicazione del regime previgente nei casi in cui il contratto risulti gestito tramite fiduciaria o altro intermediario residente, ai sensi dell'art. 23 del TUIR.

Ciò premesso, la Circolare n. 7/E chiarisce alcuni aspetti introdotti dalla novella legislativa.


In particolare, la circolare specifica che, ai sensi della nuova disposizione, il versamento deve avvenire in modalità virtuale, mediante modello F24, e in conformità agli articoli 15 e 15-bis del D.P.R. n. 642/1972, richiamando l'articolo 4 del D.M. 24 maggio 2012. Il documento di prassi ribadisce altresì l'ammissibilità, ai fini dell'assolvimento dell'imposta, della compensazione orizzontale dei crediti relativi ad altri tributi, fermo restando che eventuali eccedenze d'imposta non possono essere utilizzate in compensazione con debiti di diversa natura nel modello F24.

Un'ulteriore precisazione di rilievo riguarda la gestione dell'imposta di bollo maturata sino al 2024 per i contratti di assicurazione sulla vita in corso al 1° gennaio 2025. La circolare conferma che tali importi, già calcolati e accantonati, dovranno essere versati secondo il piano di rateazione stabilito dal comma 88, a partire dal 30 giugno 2025.

Per quanto riguarda l'ambito soggettivo di applicazione, la circolare chiarisce che le novità introdotte dal punto di vista legislativo si estendono anche alle polizze emesse da imprese di assicurazione estere operanti in Italia in regime di libera prestazione di servizi e stipulate da soggetti residenti.

Tuttavia, nel caso in cui tali polizze siano oggetto di un contratto di amministrazione fiduciaria con società residenti o risultino custodite, amministrate o gestite da intermediari residenti, l'assolvimento dell'imposta di bollo continua ad avvenire secondo le modalità previgenti, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del D.M. 24 maggio 2012.

La circolare precisa, inoltre, che l'obbligo di versamento del bollo riguarda tutte le comunicazioni periodiche, comprese quelle relative a contratti con valore zero o risolti, a prescindere dalla presenza di un contenuto finanziario attuale, uniformandosi così al principio di tassazione per periodo d'imposta e rafforzando la certezza e la trasparenza fiscale.

Infine, la circolare affronta anche il rapporto tra l'imposta di bollo oggetto della riforma e l'imposta di bollo speciale annuale prevista per le attività finanziarie oggetto di emersione (c.d. “scudo fiscale”).

In particolare, l'Amministrazione precisa che l'imposta speciale relativa alle annualità precedenti al 2025 potrà essere scomputata da quella accantonata per gli anni fino al 31 dicembre 2024, con eventuale versamento dell'eccedenza mediante le stesse rate e scadenze previste dal comma 88. A partire dal 2025, invece, l'imposta speciale annuale dovrà essere determinata al netto dell'imposta di bollo annuale dovuta ai sensi del comma 87.

In conclusione

Stanti le pregresse considerazioni, è evidente che la recente evoluzione normativa e interpretativa in materia di imposta di bollo applicabile alle comunicazioni alla clientela relative ai contratti di assicurazione sulla vita, culminata nella legge di bilancio 2025 e nei chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 7/E del 4 giugno 2025, rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore certezza per gli operatori.

Se non altro perché  l'introduzione di regole puntuali in merito alle modalità e alle tempistiche di assolvimento dell'imposta, unitamente al riconoscimento del meccanismo della compensazione orizzontale e alla previsione di un regime transitorio per i contratti preesistenti, mira a garantire una transizione ordinata verso il nuovo assetto.In definitiva, il nuovo impianto normativo rappresenta un tentativo di coniugare esigenze di gettito, trasparenza e proporzionalità del prelievo, nel rispetto delle peculiarità insite nella disciplina delle assicurazioni sulla vita e nella loro crescente rilevanza economico-finanziaria.

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