Il decreto fiscale 2025 è legge

05 Agosto 2025

Il Decreto fiscale 2025 (ddl 17 giugno 2025, n. 84) è diventato legge. Dopo l'approvazione della Camera, anche il Senato ha dato il via libera al provvedimento, convertito nella legge n. 108 del 30 luglio 2025. Si tratta di un provvedimento multilivello che si inserisce nel solco del “nuovo volto del fisco”, collaborativo e giustiziale.

In tale senso si colloca la novità del ravvedimento operoso speciale che consente ai contribuenti che abbiano intenzione di aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 di “ravvedersi”, con un duplice effetto: consentire al contribuente di definire la propria posizione debitoria nei confronti del fisco e dall'altro garantire un'entrata derivante, appunto, dell'adesione al concordato.

Il ravvedimento, tuttavia, non si perfeziona se il pagamento avviene successivamente alla notifica del processo verbale di constatazione o dello schema d'atto.

Tra le novità di maggior rilievo della legge vi è anche quella relativa agli accessi, ispezioni e verifiche fiscali.

Si rammenta che nel mese di febbraio 2025, la disciplina delle verifiche fiscali, così come prevista dagli artt. 32 e 33, d.P.R. n.600/73, e dall'art. 12, l. n. 212/2000, era stata oggetto di critiche da parte della Corte Europea dei diritti dell'uomo (sent. n. 33617/2025) che l'aveva definita espressione di una tutela debole nei confronti del contribuente.

Ebbene, in risposta a tale rilievo, è stata rafforzata la tutela del contribuente nel corso delle verifiche fiscali, prevedendo una motivazione “rafforzata” nell'atto di autorizzazione preventivo all'accesso.

Come si legge nel testo della legge, devono essere espressamente e adeguatamente indicate e motivate le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l'accesso.

La motivazione deve, dunque, contenere l'indicazione, in modo chiaro ed analitico, dei motivi che hanno indotto ad avvalersi del potere di accesso, ispezioni e verifiche fiscali rispetto ad altre modalità di controllo (meno invasive).

In tal senso, dunque, la disciplina si allinea anche al principio di proporzionalità di cui all'art. 10 ter, l. n 212/2000, che impone di scegliere lo strumento meno lesivo per i diritti dell'interessato. 

La stessa motivazione rafforzata deve essere contenuta nel processo verbale di constatazione, atto conclusivo delle verifiche fiscali.

Tale novità assume un valore sia procedurale che sostanziale.

Procedurale, in quanto, l'assenza della motivazione rafforzata può dar luogo alla inutilizzabilità delle informazioni acquisite dai controlli, perché la motivazione è una condizione di procedibilità. 

Ma assume anche rilievo sostanziale, in quanto, la motivazione è espressione del buon andamento della Pubblica Amministrazione (art. 97 Cost.). 

Tra le altre disposizioni la legge prevede anche l'esigenza di una tracciabilità delle spese per vitto, alloggio e trasporto, sostenute dai lavoratori dipendenti e che vogliano ottenere il rimborso.

Ancora, vi sono novità anche in tema di esenzione Imu per gli immobili utilizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche (svolte senza scopo di lucro), iscritte nel registro nazionale. Tale norma è in linea con il fisco “premiale” che opera a tutela di diritti costituzionalmente garantiti.

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