La Corte UE boccia la tassazione IRAP sui dividendi esteri degli intermediari finanziari

La Redazione
01 Agosto 2025

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con sentenza nelle cause riunite da C-92/24 a C-94/24, si è espressa in merito al regime fiscale italiano applicato ai dividendi percepiti da società madri residenti in Italia e provenienti da controllate con sede in altri Stati membri dell'Unione.

Un'importante banca, in qualità di intermediaria finanziaria con residenza fiscale in Italia, ha percepito nel 2014 e 2015 dividendi da società “figlie” controllate estere.

Mentre tali dividendi sono stati assoggettati a IRES solo nella misura del 5% del loro importo, conformemente alla direttiva europea 2011/96/UE, sono stati inclusi per il 50% nella base imponibile dell'IRAP, secondo quanto stabilito dal d.lgs. 15 dicembre 1997, n. 446.

La banca ha richiesto il rimborso della quota IRAP, sostenendo la contrarietà della normativa nazionale al diritto UE, ma l'amministrazione finanziaria ha respinto l'istanza. Il giudice nazionale ha quindi adito la Corte di Giustizia per un'interpretazione della direttiva 2011/96/UE.

La Corte ha ricordato che la direttiva lascia agli Stati membri la scelta tra il sistema dell'esenzione e quello dell'imputazione per i dividendi intra-gruppo e come l'Italia applichi il primo. Il sistema dell'esenzione riguarda qualsiasi imposta che includa nella base imponibile i dividendi provenienti da società figlie con sede in altri Stati membri e non solo l'imposta sul reddito delle società.

Pertanto, l'inclusione del 50% dei dividendi nella base IRAP viola la direttiva 2011/96/UE, in quanto comporta un'imposizione superiore al limite del 5% ammesso dalla stessa direttiva, anche se applicata tramite un'imposta diversa dall'IRES.

La sentenza chiarisce che, una volta scelto il sistema dell'esenzione, lo Stato membro non può tassare i dividendi intra-UE oltre la soglia del 5%, a prescindere dalla natura dell'imposta e dalla qualifica del soggetto (intermediario finanziario o altra società madre). Tale principio si applica anche qualora l'imposta in questione, come l'IRAP, non sia formalmente un'imposta sui redditi delle società, ma includa nella propria base imponibile tali dividendi.

Per approfondire: curia.europa.eu