Guida in stato di ebbrezza: colpa esclusiva o prevalente del conducente salvo rigorosa prova contraria

La Redazione
25 Luglio 2025

Non può essere esclusa senza una motivazione stringente, la colpa del conducente (risultante positivo all'alcoltest) di un veicolo che investe un pedone in prossimità delle strisce pedonali.

Nel caso di specie agivano in giudizio gli eredi della vittima per ottenere il risarcimento dei danni del loro congiunto, il quale era stato travolto da un'autovettura mentre attraversava la strada in prossimità delle strisce pedonali.

Il conducente del veicolo risultava avere un tasso alcolemico triplo rispetto al consentito.

Sia in primo grado che in appello veniva rigettata la domanda risarcitoria, attribuendo al pedone la responsabilità esclusiva dell'evento.

La vicenda approda dunque in Cassazione, dove i Supremi giudici hanno accolto il ricorso proposto dagli eredi, rilevando come la Corte territoriale abbia omesso di considerare adeguatamente la condizione di guida in stato di ebbrezza del conducente quale presunzione di colpa grave.

La Cassazione ha richiamato quanto già statuito dalla pronuncia n. 30869/2022, secondo cui il conducente di un veicolo che investe un pedone in prossimità delle strisce pedonali è tenuto ad adottare una condotta di particolare prudenza, trattandosi di area in cui è ragionevole attendersi l'attraversamento da parte di pedoni.

In particolare, la Suprema Corte ha sottolineato che la guida in stato di ebbrezza costituisce elemento idoneo a fondare una presunzione di colpa esclusiva o prevalente del conducente, ai sensi dell'art. 2054, comma 1, c.c., salvo rigorosa prova contraria.

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