La Camera approva il Decreto Fiscale 2025
24 Luglio 2025
Si rammenta, infatti, che nei mesi scorsi, la Corte Europea dei diritti dell'uomo il 6 febbraio 2025 (per un approfondimento si rinvia a D. Mendola, Il punto di vista della Corte Europea dei diritti umani sulla normativa italiana, in Ius tributario, 2025) si era pronunciata sulla normativa prevista dallo Statuto dei diritti del contribuente in tema di accessi, ispezioni e verifiche fiscali, condannando l'Italia, per violazione dell'art. 8 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Da qui l'esigenza di riscrivere la disciplina, adeguandola al quadro eurounitario che prevede ampie garanzie da riconoscere al contribuente, il quale versa in una situazione di debolezza rispetto al potere impositivo. Ebbene, il provvedimento in esame, a tal proposito, prevede l'obbligo per l'amministrazione finanziaria di indicare all'interno dell'atto di autorizzazione e del verbale, le ragioni sottese alle verifiche fiscali attraverso una "motivazione rafforzata". Quest'ultima, tra l'altro, rientra tra le novità della riforma fiscale che ha previsto l'obbligo dell'ufficio di motivare l'avviso di accertamento attraverso una motivazione "rafforzata". È, dunque, richiesto uno sforzo maggiore all'ufficio, il quale, deve spiegare in concreto le ragioni che hanno indotto all'accesso e della impossibilità di scegliere uno strumento diverso e meno invasivo (secondo il principio di proporzionalità introdotto all'art. 10 ter, l. n. 212/2000). Questa è, forse, una delle più importanti novità del decreto, in quanto adegua l'Italia agli standard Europei, nell'ambito del processo di integrazione giuridica europea. Il decreto apporta novità anche in tema di rimborsi prevedendo il riconoscimento solo nelle ipotesi in cui le spese siano tracciabili e adeguatamente documentate dal contribuente. Il rimborso ovvero qualunque tipo di agevolazione fiscale, infatti, derogano al principio generale della capacità contributiva, sicché è necessario che il diritto al beneficio sia provato dal contribuente che ne chiede il riconoscimento. Ancora, il decreto contiene l'ulteriore rinvio al prossimo anno della sugar tax, la tassa sulle sostanze edulcorate (con finalità extra fiscali, quale, appunto, il diritto alla salute) la quale doveva entrare in vigore quest'anno. |