Come provare la cessione in blocco dei crediti?
22 Luglio 2025
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale esonera sì la cessionaria dal notificare la cessione al titolare del debito ceduto, ma — se può individuare il contenuto del contratto di cessione ove espressamente indicato o quale categoria individuabile — essa non prova necessariamente l'esistenza di quest'ultima (da ultimo in tale senso Trib. Benevento, sez. II, sent., 28 maggio 2024, n. 1035 per il quale “per le operazioni di cessione di crediti in blocco, così come disciplinate dalla legge n. 130/1999 e dall'art. 58 del T.U.B., è previsto che, in luogo della notifica della cessione ai singoli debitori ceduti, il cessionario debba provvedere alla pubblicazione di un apposito avviso nella Gazzetta Ufficiale ed alla iscrizione della stessa cessione nel Registro delle imprese territorialmente competente. Come concordemente ritenuto dalla giurisprudenza, la pubblicazione di tale avviso nella Gazzetta Ufficiale, quale essenziale adempimento del soggetto cessionario, esonera tuttavia quest'ultimo unicamente dalla notificazione della singole cessioni ai debitori ceduti, ma non – nel caso in cui esso proceda ad azionare giudizialmente il credito e venga dalla controparte contestata la sua legittimazione attiva - dall'onere di provare l'esistenza della cessione stessa attraverso idonea documentazione, da cui poter ricavare, inequivocabilmente, che lo specifico credito per cui agisce sia stato effettivamente oggetto di cartolarizzazione, giacché una cosa è l'avviso della cessione, altra cosa la prova della sua esistenza e del suo specifico contenuto”). Peraltro, quando si tratti — come nel caso in esame — di una fattispecie in cui ricorrono diverse cessioni del credito, è necessario che ogni operazione di cessione sia oggetto di allegazione, di prova e della notificazione al debitore ceduto, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1264 c.c. o della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che sia resa dimostrazione di ogni singola cessione. Quindi, ove si assista ad una serie reiterata di cessioni del credito, l’ultimo cessionario potrà essere ritenuto legittimato come creditore ai sensi dell’art. 37 CCII – nell’accezione e con i limiti di cognizione sommaria ed incidentale vista - a condizione che tale legittimazione gli derivi da una serie continuata di cessioni debitamente indicate, notificate o pubblicate. |