Diritti di copia: nuove indicazioni operative dal Tribunale di Milano

La Redazione
14 Luglio 2025

La Corte d’appello di Milano, con nota di servizio n. 35/2025, ha fornito importanti chiarimenti sulla disciplina dei diritti di copia nel processo civile e penale a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.

La nota muove dal rilievo che a decorrere dal 1° gennaio 2025, è  entrata in vigore la legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025) che ha introdotto rilevanti modifiche ai diritti di copia. In particolare, l'art. 1, comma 815, lett. a), della citata legge ha modificato l'art. 269 del d.P.R. n. 115/2002, disponendo che "per il rilascio di copie di atti e documenti su supporto diverso da quello cartaceo è dovuto il diritto forfettizzato nella misura stabilita dalla tabella contenuta nell'allegato n. 8 del presente testo unico". È stato inoltre inserito il comma 1-bis, che stabilisce che "il diritto di copia senza certificazione di conformità non è dovuto quando la copia è estratta direttamente dal fascicolo informatico dai soggetti abilitati ad accedervi".

La riforma ha comportato l'integrale sostituzione dell'allegato 8 al testo unico, con l'introduzione di una disciplina semplificata e forfettaria per il rilascio delle copie digitali.

Al contempo, gli allegati 6 e 7 - che disciplinano, rispettivamente, i diritti di copia semplice e i diritti di copia autentica - non sono stati modificati.

Le circolari del Dipartimento per gli Affari di Giustizia n. 47858.U del 5 marzo 2025 e n. 92153.U del 13 maggio 2025, emesse a seguito dell'entrata in vigore della legge di bilancio, hanno chiarito che deve ritenersi superata, per incompatibilità con la normativa attuale, la disposizione di cui all'art. 4, comma 5, del d.l. n. 193/2009, convertito con modificazioni dalla legge n. 24/2010, limitatamente alla seconda parte in cui si prevedeva “Fino all'emanazione del regolamento di cui all' art. 40 del citato d.P.R. n. 115/2002, (…) i diritti di copia rilasciata in formato elettronico di atti esistenti nell'archivio informatico dell'ufficio giudiziario sono determinati, in ragione del numero delle pagine memorizzate, nella misura precedentemente fissata per le copie cartacee. Conseguentemente, fino alla stessa data, è sospesa l'applicazione dell'allegato n. 8 al medesimo decreto limitatamente ai supporti che contengono dati informatici per i quali è possibile calcolare le pagine memorizzate.”

Rimane confermata la prima parte dell'art. 4, comma 5, del d.l. n. 193/2009, convertito con modificazioni dalla legge n. 24/2010, che recita: “Fino all'emanazione del regolamento di cui all'art. 40 del citato d.P.R. n. 115/2002, i diritti di copia di cui ((agli Allegati n. 6 e n. 7)) del medesimo decreto sono aumentati del cinquanta per cento”.

In attesa di ulteriori istruzioni da parte del Ministero della Giustizia, e al fine di garantire uniformità operativa nelle cancellerie, la Corte d'Appello di Milano ha fornito le seguenti indicazioni.

  • Le copie semplici senza certificazione, estratte direttamente dai fascicoli informatici, non sono soggette ad alcun diritto, ai sensi dell'art. 269, comma 1-bis.
  • Se la copia semplice è richiesta alla cancelleria e rilasciata in formato digitale si applicano, sia nel processo civile sia nel processo penale, i diritti forfettari di cui all'allegato 8, pari a 8 euro per l'invio telematico e a 25 euro in caso di rilascio su supporto fisico. Se la copia semplice viene rilasciata in formato cartaceo, si applicano i diritti di cui all'allegato 6, con maggiorazione del 50%.
  • Le copie autentiche rilasciate su supporto cartaceo sono soggette ai diritti previsti dall'allegato 7, anch'essi aumentati del 50%. Se la copia autentica è digitale, il diritti di copia autentica sono calcolati in base al numero di pagine.
  • Nei procedimenti penali, la trasmissione di duplicati o copie informatiche da parte delle cancellerie è soggetta al diritto forfettario dell'allegato 8.
  • Restano ferme ulteriori disposizioni del d.P.R. n. 115/2002, tra cui la triplicazione dei diritti in caso di rilascio urgente entro due giorni (art. 270), la riduzione della metà dei diritti nei procedimenti davanti al giudice di pace (art. 271), e l'aggiornamento triennale degli importi secondo l'indice ISTAT (art. 274).

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