Sulla responsabilità extracontrattuale del liquidatore e onere probatorio per il creditore insoddisfatto

La Redazione
10 Luglio 2025

Il Tribunale di Roma ribadisce alcuni principi in materia di responsabilità dei soci e dei liquidatori, in caso di scioglimento di una società di capitali, ai sensi dell'art. 2495 c.c.

In caso di liquidazione della società, la responsabilità dei liquidatori - di matrice tipicamente extracontrattuale, in quanto derivante dalla lesione del diritto di credito del terzo - si fonda sulla prova di due presupposti, uno di natura oggettiva, relativo al mancato pagamento dei debiti sociali, e l'altro di natura soggettiva, consistente nella riconducibilità del mancato pagamento al comportamento doloso o colposo dei liquidatori.

Il creditore sociale rimasto insoddisfatto che intenda agire nei confronti del liquidatore ha, dunque, l'onere di provare l'esistenza nel bilancio finale di liquidazione di una massa attiva che sarebbe stata sufficiente a soddisfare il suo credito, e che è stata, invece, distribuita ai soci, oppure la sussistenza di una condotta dolosa o colposa del liquidatore cui sia imputabile la mancanza di attivo.

La mancata richiesta, da parte del liquidatore, del fallimento o dell'ammissione ad altra procedura concorsuale della società non integra di per sé un profilo di responsabilità, in assenza della specifica dimostrazione del fatto che tale declaratoria avrebbe permesso di pervenire alla soddisfazione dei creditori sociali.

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