La vigilanza dell’ANAC sui contratti esclusi

02 Luglio 2025

La sentenza affronta ex professo il tema dell'assoggettamento dei contratti esclusi alla funzione di vigilanza e controllo dell'ANAC e al connesso obbligo di contribuzione economica.

La questione oggetto del giudizio. Il giudizio impugnatorio di legittimità concerne la delibera ANAC n. 584 del 19 dicembre 2023, con cui l'Autorità ha confermato l'estensione della propria attività di vigilanza ai contratti esclusi, imponendo, in relazione agli stessi, l'acquisizione del CIG e la trasmissione di dati inerenti ai suddetti contratti, nonché il pagamento del contributo per l'autofinanziamento dell'attività di vigilanza in questione. Le ricorrenti, imprese operanti anche nei settori speciali, si dolgono, in particolare, dell'assoggettamento all'attività di vigilanza, e al collegato obbligo contributivo, degli affidamenti relativi a tali settori, ritenendo trattarsi di contratti esclusi per i quali l'ANAC non potrebbe comprimere la libertà di iniziativa economica delle imprese, imponendo l'adempimento dei suddetti obblighi informativi e della prestazione patrimoniale costituita dal contributo per l'attività di vigilanza. Tale contributo, secondo la tesi delle ricorrenti, costituirebbe, peraltro, una prestazione patrimoniale imposta non basata sulla legge ex art. 23 Cost.

Il ragionamento del Collegio. Il Collegio recupera la distinzione tra “contratti estranei” e “contratti esclusi”, ricordando che i primi comprendono gli affidamenti posti in essere dalle imprese operanti nei settori speciali, i quali non siano strumentali da un punto di vista funzionale a una delle attività previste per i settori speciali, esulando completamente dall'ambito applicativo del codice, mentre i secondi includono determinati contratti aventi a oggetto forniture o servizi particolari, per i quali si applica una procedura di affidamento semplificata e derogatoria, fatti salvi i princìpi generali indicati dai primi tre articoli del vigente codice qualora l'affidamento garantisca un certo ritorno economico.

Tanto premesso, il Collegio precisa che solo i contratti estranei non sono assoggettati dall'attività di vigilanza dell'ANAC, mentre lo sono i contratti esclusi, i quali rientrano nella nozione di “appalti pubblici” rilevante ai sensi dell'art. 1 d.lgs. n. 36/2023. La pronuncia, a riguardo, evidenza che l'art. 222 d.lgs. n. 36/2023 contempla la vigilanza dell'ANAC sui contratti pubblici in generale, esplicitando poi, al comma terzo, che tale vigilanza si estende anche sui contratti esclusi. La ratio dell'assoggettamento alla vigilanza dell'ANAC dei contratti esclusi, in quest'ottica, deve essere individuata nell'esigenza di monitorare la corretta osservanza dei principi del c.d. “accesso al mercato” di cui all'art. 3 d.lgs. n. 36/2023 (concorrenza, imparzialità, non discriminazione, etc.), mentre la debenza del contributo per il finanziamento di tale attività discende dall'applicabilità dell'art. 1, comma 67, l. n. 266/2005, a norma del quale tutto ciò che forma oggetto di vigilanza ANAC deve contestualmente formare oggetto di versamento di contributo.

Conclusioni. In definitiva, il Collegio respinge il ricorso, ritenendolo infondato, sul rilievo che la delibera ANAC impugnata si pone nel solco della legge, limitandosi a esplicitare le modalità di esercizio della funzione di vigilanza contemplata in relazione ai contratti esclusi.

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