Intelligenza Artificiale: il Ddl approvato dalla Camera

La Redazione
30 Giugno 2025

Approvato dalla Camera il disegno di legge recante «Disposizioni e deleghe al governo in materia di intelligenza artificiale» con 136 voti favorevoli, 94 contrari e 5 astenuti. Il testo passa ora al Senato per una terza lettura.

Di seguito le principali novità in ambito giuridico:

  • istituzione di un Comitato interministeriale per il coordinamento delle fondazioni attive nell’ambito dell’intelligenza artificiale e la limitazione agli Stati membri dell’Unione Europea degli accordi di collaborazione stipulabili con l’ANC. Tuttavia, l’Agenzia potrà, previa autorizzazione del presidente del Consiglio, nel quadro dell’interesse nazionale, partecipare a iniziative promosse dalla NATO o da Paesi extra UE. I sistemi di IA utilizzati dalla pubblica amministrazione possono essere collocati anche all’estero;
  • deleghe al Governo in diversi ambiti, tra cui regolamentazione di dati, algoritmi e metodi matematici per l’addestramento dei sistemi di IA, adeguamento della normativa italiana al regolamento europeo sull’intelligenza artificiale e definizione di regole specifiche per l’uso illecito di sistemi di IA;
  • l’art. 11 disciplina l’impiego dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, puntando su obiettivi come il miglioramento delle condizioni lavorative, la tutela dell’integrità psico-fisica, l’aumento della produttività e delle performance, nel rispetto della dignità umana, della privacy e dei diritti fondamentali dei lavoratori, in linea con la normativa europea;
  • l’art. 13 stabilisce che, nelle professioni intellettuali, i sistemi di IA possono essere usati solo per attività strumentali e di supporto, e impone ai professionisti l’obbligo di informare i clienti circa l’eventuale utilizzo di tali sistemi. Rimane centrale il ruolo del pensiero critico umano nella valutazione della qualità della prestazione professionale;
  • l’art. 14 introduce principi generali sull’uso dell’IA nella pubblica amministrazione, come la trasparenza, la tracciabilità e la strumentalità rispetto alle decisioni, che restano comunque affidate a persone fisiche responsabili;
  • l’art. 15 specifica i limiti all’uso dell’IA nei procedimenti giudiziari: le decisioni su interpretazione e applicazione della legge, valutazione dei fatti e delle prove, e adozione dei provvedimenti restano di competenza esclusiva dei magistrati. L’IA può invece essere impiegata per l’organizzazione dei servizi giudiziari, semplificazione del lavoro e attività amministrative accessorie;
  • secondo l’art. 17, il Tribunale è competente per le controversie relative al funzionamento dei sistemi di intelligenza artificiale, escludendo la competenza del giudice di pace in queste materie;
  • l’art. 25 disciplina la tutela del diritto d’autore, chiarendo che le opere dell’ingegno devono essere di origine umana. Anche le opere realizzate con l’aiuto dell’IA sono protette dal diritto d’autore, a condizione che la loro creazione derivi del lavoro intellettuale dell’autore. Si permette inoltre la riproduzione e l’estrazione di opere dalla rete o da banche dati accessibili tramite sistemi di IA, compresi quelli generativi;
  • infine, l’art. 26 introduce nuove aggravanti per i reati commessi tramite sistemi di intelligenza artificiale, inasprisce le pene per attentati ai diritti politici dei cittadini e istituisce il reato di illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con l’IA. Vengono inoltre aggiornate le norme sui reati di aggiotaggio, plagio e manipolazione del mercato, prevedendo aggravanti specifiche per l’uso dell’IA in tali condotte.

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