Differenza tra atto di rettifica e nuovo provvedimento ai fini del decorso del termine per impugnare

Redazione Scientifica Processo amministrativo
19 Giugno 2025

Il procedimento di rettifica, espressione di una funzione amministrativa di contenuto identico, ma di segno opposto, a quella esplicata in precedenza, impone all'Amministrazione di porre in essere un procedimento omologo, anche per quel che concerne le formalità pubblicitarie.

Pertanto, se la PA è tenuta a rinotificare all'interessato il provvedimento di rettifica dell'originario provvedimento, la riassegnazione del termine per demolire decorre automaticamente, e ciò non perché detta riassegnazione sia il frutto di una nuova e diversa valutazione discrezionale dell'Amministrazione, bensì in quanto essa opera quale mera conseguenza della notificazione del provvedimento di rettifica.

La ricorrente adiva il T.a.r. per l'annullamento di due determinazioni dirigenziali dell'amministrazione locale avente ad oggetto la rettifica di precedenti determinazioni che avevano ingiunto la rimozione o demolizione degli interventi di ristrutturazione edilizia abusivamente realizzati.

L'amministrazione resistente, tra le altre, eccepiva l'inammissibilità del ricorso in quanto proposto avverso due atti di “rettifica di errori meramente materiali” che avevano inficiato due precedenti provvedimenti, a loro volta impugnati nell'ambito di un altro giudizio conclusosi con declaratoria di estinzione del giudizio per intervenuta rinuncia della stessa ricorrente.

Tanto premesso, il collegio ha esaminato la questione se gli atti impugnati possano essere intesi quali atti di mera “rettifica” degli atti precedenti – ossia quale atti pur sempre di secondo grado, ma non espressione del potere di amministrativo di riesame – ovvero quali nuovi atti autonomi e, come tali, autonomamente impugnabili.

Nel primo caso, il ricorso sarebbe inammissibile per carenza originaria dell'interesse ad agire, avendo la ricorrente rinunciato al giudizio, posto che l'atto amministrativo lesivo della sua sfera giuridica sarebbe rappresentato dalle originarie determinazioni dirigenziali, poi rettificate da quelle successive, sicché la circostanza che parte ricorrente abbia rinunciato all'impugnazione delle prime determinazioni dirigenziali renderebbe del tutto vano l'eventuale accoglimento del ricorso avente a oggetto gli atti di rettifica.

Nel secondo caso, invece, il carattere lesivo degli atti di rettifica impugnati renderebbe irrilevante l'esito del giudizio avverso gli atti precedenti.

Tanto esposto, il collegio ha preliminarmente ribadito le caratteristiche dell'istituto della rettifica, che consiste nella eliminazione di errori ostativi o di errori materiali in cui l'amministrazione sia incappata, di natura non invalidante che danno luogo a mere irregolarità.

Pertanto, il collegio ha statuito che l'amministrazione locale nel procedere alla rettifica delle originarie determinazioni non ha svolto un nuovo procedimento, basato su una nuova istruttoria, ma si è limitata a riprendere gli atti in suo possesso e a trasporli correttamente.

Alla luce di queste premesse, il collegio ha evidenziato che il procedimento di rettifica, espressione di una funzione amministrativa di contenuto identico, seppure di segno opposto, a quella esplicata in precedenza, impone all'Amministrazione di porre in essere un procedimento omologo, anche per quel

che concerne le formalità pubblicitarie, di quello a suo tempo seguito per l'adozione dell'atto modificato.

Da ciò si ha che se la PA è tenuta a rinotificare all'interessato il provvedimento di rettifica dell'originario provvedimento, la riassegnazione del termine per demolire decorre automaticamente, e ciò non in quanto siffatta riassegnazione sia il frutto di una nuova e diversa valutazione discrezionale dell'Amministrazione (che a esempio avrebbe potuto ritenere, per ipotesi, di riassegnare al privato un nuovo termine per garantire, nel complesso, un lasso temporale più ampio per adempiere all'intimazione per cui è causa), bensì in quanto essa opera quale mera conseguenza della notificazione del provvedimento di rettifica.

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