Contratto di apprendistato: nullo in assenza di effettiva formazione

La Redazione
05 Giugno 2025

Nel contratto di apprendistato, l'obbligo formativo è elemento essenziale: la sua assenza comporta la nullità del contratto e la conseguente trasformazione automatica ab origine in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Il Tribunale di Pisa, Sezione Lavoro, con la sentenza in commento, ha analizzato le conseguenze della nullità del contratto di apprendistato in assenza di effettiva formazione, nonché la responsabilità datoriale per ambiente stressogeno e la nullità del licenziamento per superamento del periodo di comporto.

Nello specifico, la causa nasceva dal ricorso di una lavoratrice assunta come apprendista anziché con contratto a tempo indeterminato con mansioni di banconiera addetta alla vendita e inquadramento nel 4° livello del CCNL per i dipendenti del commercio.

La ricorrente ha, infatti, sottolineato l'assenza di ausilio da parte di un tutor e di un reale percorso formativo, salvo un unico corso che aveva peraltro provocato attacchi personali da parte del datore di lavoro contrariato dall'assenza della lavoratrice.

Il Tribunale adìto, verificando se il rapporto tra le parti fosse stato qualificato come apprendistato professionalizzante solo formalmente, ha rammentato che «l'apprendistato è un contratto di lavoro a causa mista, nel quale oltre alla causa caratterizzata dallo scambio tra retribuzione e prestazione lavorativa, si pone la finalità formativa. In particolare, il contratto di apprendistato è professionalizzante quando è volto a far acquisire competenze tali da poter conseguire una qualificazione attraverso la formazione sul lavoro: il datore di lavoro assume l'obbligo di formare il giovane lavoratore e, alla fine del periodo di formazione, può decidere di recedere liberamente dal rapporto ovvero proseguire a tempo indeterminato. L'elemento formativo qualifica la causa stessa del contratto di apprendistato e ciò rende particolarmente stringente la necessità che la volontà negoziale del lavoratore, nell'accedere al tipo contrattuale in questione, si formuli sulla base della piena consapevolezza del percorso formativo proposto e della sua idoneità a consentire l'acquisizione della qualifica alla quale l'apprendistato è finalizzato (sul punto, Cass. civ., sez. lav., 24 aprile 2023, n. 10826).» Nel caso di specie, nonostante il contratto di apprendistato professionalizzante, sottoscritto dalle parti, citasse un piano formativo, il datore di lavoro aveva attivato il voucher per l'erogazione dell'offerta formativa solo dopo quasi due anni e il primo corso formativo online era stato eseguito dalla ricorrente a due anni dall'assunzione.

Non rileva – ha spiegato il giudice - neppure la giustificazione addotta dalla parte datoriale, secondo cui la formazione sarebbe stata impedita dalla pandemia da Covid-19, trattandosi di un evento successivo all'assunzione e, comunque, privo di incidenza nel caso specifico, poiché fino all'attivazione dell'unico corso online non era stata fornita alcuna attività formativa. Inoltre, la proroga prevista dall'art. 93, comma 1-bis d.l. 34/2020 (conv. l.n. 77/2020, successivamente abrogato dal d.l.104/2020), che estendeva la durata dei contratti di apprendistato per il periodo di sospensione dovuto all'emergenza epidemiologica, non era stata applicata, essendo rimasta invariata la scadenza contrattuale.

Un ulteriore elemento di prova dell'assenza di formazione adeguata per la lavoratrice è il mancato raggiungimento del monte ore previsto dal CCNL Commercio rilevante per la fattispecie, che impone per il conseguimento del 4° livello almeno 180 ore di formazione professionalizzante (art. 54).

Alla luce delle suddette considerazioni, il giudice ha dichiarato:

  • la nullità del contratto di apprendistato, con conseguente trasformazione automatica del rapporto in un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
  • il diritto della ricorrente all'inquadramento nel 4° livello di cui al CCNL per il settore Commercio triennio 2019-2021 e per l'effetto la corresponsione in favore della ricorrente delle differenze retributive.

Fonte: (Diritto e Giustizia)

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