Responsabilità della PA per sinistro stradale a causa dell'attraversamento di animali selvatici
05 Giugno 2025
Il Tribunale di Ascoli Piceno ha accolto la domanda di risarcimento danni dell'attrice. Innanzitutto, ha dato atto del principio indicato dalla Cassazione secondo cui il criterio di imputazione della responsabilità in sinistri con coinvolgimento di animali selvatici dovrebbe rinvenirsi nelle previsioni dell'art. 2052 c.c., senza ulteriori approfondimenti e con la mera prova dell'evento sinistro e non ai sensi dell'art. 2043 cc. Il diritto di proprietà in relazione ad alcune specie di animali selvatici (precisamente quelle oggetto della tutela di cui alla l. n. 157/1992) è effettivamente configurabile in capo allo stesso Stato (quale suo patrimonio indisponibile) e, soprattutto, essendo tale regime di proprietà espressamente disposto in funzione della tutela generale dell'ambiente e dell'ecosistema, con l'attribuzione esclusiva a soggetti pubblici del diritto/dovere di cura e gestione del patrimonio faunistico tutelato onde perseguire i suddetti fini collettivi, l'immediata conseguenza di tale scelta legislativa è l'applicabilità anche alle indicate specie protette del regime oggettivo di imputazione della responsabilità di cui all'art. 2052 c.c. Ciò posto, in applicazione del criterio oggettivo di cui all'art. 2052 c.c., sarà a carico del preteso danneggiato allegare e dimostrare che il pregiudizio lamentato sia stato causato dall'animale selvatico, onere che potrà ritenersi soddisfatto mediante la dimostrazione della dinamica del sinistro, nonché del nesso causale tra la condotta dell'animale e l'evento dannoso subito, oltre che dell'appartenenza dell'animale stesso ad una delle specie oggetto della tutela di cui alla l. n. 157/1992 o, comunque, che si tratti di animale selvatico rientrante nel patrimonio indisponibile dello Stato, mentre sarà a carico dell'Ente la prova del caso fortuito. Nel caso di specie, l'Ente non ha provato il caso fortuito. Anzi, è risultato provato nell'ambito del giudizio di merito che, nel tratto di strada in cui occorse l'incidente, non esisteva segnaletica indicante presenza di pericolo per attraversamento animali, non esistevano recinzioni, non era stato rispettato il piano di abbattimento dei caprioli, non vi erano corridoi o sottopassi limitrofi per consentire alla fauna selvatica il superamento della carreggiata in condizioni di sicurezza né emergevano dal rapporto redatto dall'autorità in occasione del sinistro fatti tali da imputare al conducente comportamenti non diligenti. Il Tribunale, quindi, ha escluso ogni concorso di colpa da parte dell'attore nella verificazione dell'evento in questione, con conseguente declaratoria di responsabilità integrale della parte convenuta ex art. 2052 c.c. e accoglimento della domanda attorea di risarcimento danni. |