Referendum 8-9 giugno 2025: i 4 quesiti in tema lavoro
04 Giugno 2025
1. ABROGAZIONE DEL D.L. 23/20215 IN MATERIA DI REGIME SANZIONATORIO DEL LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO Il quesito riguarda la disciplina delle conseguenze giuridiche dei licenziamenti ritenuti illegittimi nelle aziende di dimensioni medio-grandi. Attualmente, la legge Fornero prevede, per gli assunti dopo marzo 2015, in alcune ipotesi la reintegrazione del posto lavoro e in altre ipotesi una tutela di tipo indennitario, il licenziamento resta risolutivo ma ha come sanzione il pagamento di un’indennità, pari a 24 mesi di retribuzione. Oggi il sistema sanzionatorio è molto simile a quello dell’art 18 grazie anche all’intervento della Corte cost., in sostanza anche il d.l. 23/2015 prevede la reintegrazione del lavoratore per insussistenza del fatto contestato e nel caso in cui l’infrazione viene punita dal codice disciplinare con una misura conservativa. Qual è dunque la differenza? L’ art. 18 prevede che il giudice possa fare un’indagine sul codice disciplinare e sul contratto collettivo che lo prevede per capire che cosa il contratto collettivo avrebbe previsto per quell’infrazione anche se non espressamente menzionata, spazio al giudice ampio per disporre la reintegrazione, mente nel d.l. 23, questo spazio è ridotto. Il punto più rilevante tra i due regimi sanzionatori è quello del licenziamento collettivo che nel dl 23 non prevede la reintegrazione, mentre nell’art. 18 prevede la reintegrazione per violazione dei criteri di scelta. 2. LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO NELLE PICCOLE IMPRESE Nelle imprese che non raggiungono i requisiti dimensionali (fino a 15 dipendenti), oggi il licenziamento illegittimo è sanzionato con un indennizzo massimo di 6 mensilità (in alcuni casi fino a 13). Il referendum propone di eliminare questo tetto massimo, lasciando al giudice la piena libertà di decidere l’ammontare del risarcimento. 3. CONTRATTI A TERMINE La disciplina attuale consente di stipulare contratti a termine senza causale per i primi 12 mesi; dopo tale periodo, sono richieste motivazioni specifiche e ci sono limiti numerici. Il quesito referendario propone che i contratti a termine siano ammessi solo nei casi di sostituzione di lavoratori assenti o in altre ipotesi specificamente previste dai contratti collettivi. In assenza di queste condizioni, il contratto a termine non sarebbe più possibile. 4. RESPONSABILITÀ SOLIDALE NEGLI APPALTI PER INFORTUNI SUL LAVORO Il referendum intende abrogare l’eccezione prevista dalla normativa attuale sulla responsabilità solidale negli appalti. Oggi, se l’appalto riguarda attività con rischi specifici dell’appaltatore, l’impresa committente non è solidalmente responsabile per gli infortuni sul lavoro. Con l’abrogazione di questa eccezione, la responsabilità solidale si estenderebbe anche a questi casi: la ditta appaltante sarebbe sempre responsabile, insieme all’appaltatore, per i danni derivanti da infortuni sul lavoro, anche quando questi riguardano rischi specifici dell’appaltatore. |