Come si dimostra lo smarrimento del preliminare per ottenere la prova testimoniale?

La Redazione
03 Giugno 2025

Tizio esponeva di aver sottoscritto come promissario acquirente un contratto preliminare per la vendita di un immobile a Caio. A seguito del decesso di Caio, l'immobile era pervenuto al suo erede, che Tizio aveva citato in giudizio chiedendo, nei suoi confronti, l'emanazione della sentenza costitutiva del contratto definitivo ex art. 2932 c.c. L'erede disconosceva la firma del de cuius apposta sul contratto preliminare, con conseguente richiesta di rigetto della domanda attorea. Veniva espletata l'istruttoria e parte attrice depositava copia del contratto preliminare, che però era parziale e copia dell'assegno relativo alla caparra. Il Tribunale rigettava la domanda attorea. Con atto di appello, Tizio lamentava la violazione degli artt. 2725 e 2724 c.c. per non aver il giudice di primo grado raccolto la prova testimoniale del contenuto del preliminare a seguito dello smarrimento di gran parte del documento in assenza di colpa dell'appellante.

La Corte ha rigettato l'appello precisando che, nel caso di specie, non risulta applicabile la disciplina di cui agli artt. 2725 - 2724 n. 1) c.c., bensì quella degli artt. 2725 - 2724 n. 3) c.c. relativa agli atti per i quali è richiesta la prova per iscritto o la forma scritta, così come affermato anche dal giudice di prime cure e non specificamente contestato dall'appellante.

Il contratto preliminare di compravendita verte in materia di beni immobili, materia per la quale la forma scritta è richiesta a pena di nullità ai sensi degli artt. 1350 e 1351 c.c. Di talché, in applicazione dell'art. 2725 c.c., «la prova testimoniale è ammessa solo dopo che sia acquisita la prova di una serie di circostanze di fatto preliminari, quali: a) l'esistenza del documento; b) il suo contenuto, onde controllare la sua validità formale e sostanziale; c) la prestazione di ogni possibile diligenza, tipica del buon padre di famiglia, nella custodia del documento ovvero di una condotta priva di elementi di imprudenza e di negligenza, nel caso di perdita; d) l'evento naturale o imputabile a terzi, che abbia determinato la perdita del documento» (Cass. civ., sez. II, 30 aprile 2019, n. 11465). Ne consegue che l'unica eccezione alla inammissibilità della prova testimoniale è richiamata dallo stesso art. 2725 c.c. ed è rappresentata dall'eventualità (prevista all'art. 2724 n. 3 c.c.) che il contraente abbia, senza sua colpa, perduto il documento che gli forniva la prova, per cui non è sufficiente la mera asserzione circa lo smarrimento del documento stesso. Difatti, lo smarrimento comprende la prova della custodia diligente, ossia la diligenza del buon parte di famiglia nell'aver custodito il documento «cioè una condotta spoglia di elementi d'imprudenza e negligenza riferibili alle contingenze in cui si è verificata la perdita» (cfr. Cass. civ., sez. II, 5 gennaio 1998, n. 43; Cass. civ., sez. III, 1° marzo 1994, n. 2017). In secondo luogo, è richiesta la prova specifica di un evento naturale o imputabile a terzi, che abbia determinato lo smarrimento o la distruzione del documento (cfr. Cass. civ., sez. II, 4 marzo 2002, n. 3059, ad esempio calamità pubbliche o private, ovvero la consegna ad un terzo affidabile come un notaio). In altri termini, la previsione di cui al n. 3 dell'art. 2724 c.c., espressamente richiamata dal capoverso dell'art. 2725 c.c. per il caso di contratti per i quali la legge esige a pena di nullità la forma scritta, richiede, ai fini dell'ammissibilità della prova testimoniale sul contenuto del documento, «che il contraente interessato alleghi e dimostri di averlo smarrito senza colpa» (Cass. civ., sez. I, 6 dicembre 2006, n. 26155) ed ancora che «la dimostrazione della perdita incolpevole del documento deve emergere da una prova preventivamente e specificatamente dedotta e non può essere desunta per implicito dalle condizioni personali e soggettive della parte» (Cass. civ., sez. II, 24 febbraio 1996 n.1455; Cass. civ., sez. II, 25 marzo 1987, n. 2902).

Nel caso di specie, al contrario, parte appellante non ha dedotto nulla circa le modalità o le circostanze atte, seppur astrattamente, ad escludere qualsivoglia forma di colpa, in cui sarebbe incorsa nello smarrimento dell'originale del contratto preliminare di compravendita e tantomeno al riguardo è stata prodotta alcuna prova o articolato mezzo istruttorio. 

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.