Responsabilità contrattuale da condotta omissiva: nesso tra evento di danno e conseguenze dannose risarcibili
27 Maggio 2025
Il Tribunale di Lanciano respingeva la domanda proposta di Di.An. srl nei confronti di AQUILA srl, diretta ad ottenere il risarcimento del danno per inadempimento contrattuale del contratto di vigilanza inter partes avente ad oggetto il servizio di pronto intervento e vigilanza per il furto, subito dalla società Di.An.: secondo l'attrice, la responsabilità del furto era dovuta a negligenza da parte della convenuta rispetto agli obblighi assunti con il contratto in questione. Per quanto ancora qui di rilievo, Il Tribunale, rigettando la domanda, osservava che:
La Corte d'appello confermava la sentenza resa in prime cure. La Di.An. srl ricorreva in Cassazione, denunciando l'illegittimità della sentenza impugnata ex art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. per non aver dato la Corte territoriale rilevanza al fatto che i biglietti fossero nella cassetta postale e non all'interno del recinto e ex art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c. per violazione e falsa applicazione dell'art. 1176, comma 2, c.c. in punto di diligenza qualificata nell'adempimento della prestazione dovuta. La Corte ha rigettato il ricorso in quanto inammissibile, poiché la denuncia del primo motivo era oggetto di doppia decisione conforme (quindi la denuncia ex art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. era inammissibile) e perché il secondo motivo era volto a chiedere una rivalutazione del merito esclusa in sede di legittimità. Tuttavia, la Corte ha precisato che «in tema di responsabilità da facere professionale per omesso svolgimento di un'attività da cui sarebbe potuto derivare un vantaggio personale o patrimoniale per il cliente, la regola della preponderanza dell'evidenza o del "più probabile che non" si applica non solo all'accertamento del nesso di causalità fra l'omissione e l'evento di danno, ma anche all'accertamento del nesso tra quest'ultimo, quale elemento costitutivo della fattispecie, e le conseguenze dannose risarcibili, atteso che, trattandosi di evento non verificatosi proprio a causa dell'omissione, lo stesso può essere indagato solo mediante un giudizio prognostico sull'esito che avrebbe potuto avere l'attività professionale omessa» (cfr. Cass. civ., sez. III, 24 ottobre 2017, n. 25112; Cass. civ., sez. III, 26 giugno 2018, n. 16803; Cass. civ., sez. III, 14 novembre 2022, n. 33466; Cass. civ., sez. III, 21 maggio 2024, n. 14163). Tale regime probatorio, per come accertato dai giudici di merito, non è venuto in considerazione nella fattispecie in esame, stante la verificata diligenza contrattuale con cui la società controricorrente AQUILA srl ha provato di aver adempiuto alla propria prestazione. |