Negoziazione assistita obbligatoria: non basta comunicare l’invito ai fini della procedibilità
20 Maggio 2025
Il giudice ha dichiarato improcedibile la domanda per mancato assolvimento della condizione di procedibilità della negoziazione assistita, dato che le parti hanno lasciato vanamente decorrere il termine di tre mesi. Difatti, ai fini della procedibilità, la parte onerata, una volta ricevuta l’adesione all’invito della controparte alla stipula della negoziazione assistita, non può rimanere inerte, ma deve attivarsi per far sì che il procedimento di negoziazione assistita venga effettivamente avviato e giunga alla stipula della convenzione di negoziazione assistita, alla quale potrà poi seguire il verbale negativo di mancato accordo certificato dai difensori o, in caso positivo, l’accordo. Quindi, il Tribunale di Napoli rientra nella giurisprudenza di merito per cui l’inerzia della parte onerata - a fronte della comunicazione dell’invito a negoziare e la sua accettazione da parte del convenuto - che lascia decorrere vanamente il termine di tre mesi previsto per l’espletamento della procedura senza attivarsi concretamente per raggiungere un accordo, determina l’improcedibilità. |