Responsabilità della compagnia aerea per il ritardo del volo: quando è esente da responsabilità e onere della prova

La Redazione
15 Maggio 2025

Il giudice di merito ripercorre i punti fermi in tema di onere della prova in capo alla compagnia aerea il cui volo sia partito in grave ritardo al fine di non incorrere in responsabilità

Due coniugi e i loro figli acquistavano da una compagnia aerea dei biglietti a/r ma, una volta arrivati in aeroporto, scoprivano che il volo sarebbe partito con molto ritardo. Dunque, i due coniugi inviavano una diffida a mezzo PEC alla compagnia, richiedendo il riconoscimento dell'indennizzo monetario previsto dal Regolamento UE 261/2004. Non avendo accettato la proposta transattiva da parte della compagnia, i coniugi convenivano la stessa in giudizio. Il giudice di prime cure rigettava la domanda attorea, sostenendo che non vi fosse prova dell'avvenuto ritardo del volo. I coniugi appellavano la sentenza.

Il Tribunale ha accolto l'appello asserendo che, contrariamente a quanto affermato dal giudice di pace, la prova del ritardo c'era ed era desumibile dall'attestazione di ritardo fornita dalla compagnia e debitamente tradotta in italiano da interprete, nonché dal contegno della compagnia stessa, che altrimenti non avrebbe proposto alcun accordo transattivo ai coniugi. Per quanto riguarda l'indennizzo, il giudice ha specificato che il Regolamento UE n. 261/2004, pur ponendo a carico dei vettori una presunzione di responsabilità circa i danni subiti dai passeggeri conseguenti al ritardo o alla cancellazione dei voli, ammette che le compagnie aeree possano andare esenti da responsabilità provando il caso fortuito o la forza maggiore, come ad es. nel caso di instabilità politica, condizioni meteorologiche incompatibili con l'effettuazione del volo, rischi per la sicurezza, improvvisi malfunzionamenti dell'aereo e scioperi. In generale, secondo la Corte di Giustizia (causa C-549/072), per ritenere integrata una "circostanza eccezionale", per cui il vettore aereo operativo non è tenuto all'obbligo di pagare la compensazione pecuniaria, è necessaria la sussistenza di due condizioni cumulative, ossia che si tratti di circostanza che:

  1. per sua natura o origine non è inerente al normale esercizio dell'attività del vettore aereo;
  2. sfugge all'effettivo controllo del vettore aereo.

Inoltre, la stessa Corte di Giustizia ha precisato che sono circostanze eccezionali tutte quelle che «sfuggono al controllo del vettore aereo, indipendentemente dalla loro natura o gravità». In particolare, nel settore del trasporto aereo le circostanze eccezionali designano un evento che non è inerente al normale esercizio dell'attività del vettore e sfugge al suo effettivo controllo per la sua natura o per la sua origine, indipendentemente dalla loro natura e gravità.

Peraltro, l'art. 5, comma 3, Reg. UE 261/2004 pone a carico della compagnia aerea la dimostrazione che la cancellazione del volo è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare nonostante siano state adottate tutte le misure del caso e tali circostanze devono essere interpretate in modo restrittivo.

Nel caso di specie, la compagnia aerea non ha fornito la prova né della sussistenza di circostanze eccezionali tali da ingenerare il ritardo nel volo né, nonostante fosse suo specifico onere, di aver adottato tutte le misure del caso volte a scongiurare il ritardo, avvalendosi di tutti i mezzi di cui disponeva, in termini di personale, di materiale e di risorse finanziarie.

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