Matrimonio imposto: quando la ridotta autodeterminazione giustifica la protezione sussidiaria?

La Redazione
14 Maggio 2025

La Corte valuta la costrizione a contrarre matrimonio imposto, decidendo per l’accoglimento del ricorso della donna che per le pressioni subite è stata influenzata nella scelta.

Se le pressioni a cui è stata sottoposta l'istante per indurla al matrimonio, per quanto ripetitive e insinuative, non hanno raggiunto il livello di una costrizione effettiva, ma hanno comunque causato trattamenti che arrecano un danno alla dignità personale, la protezione sussidiaria non è applicabile. Tuttavia, se tali pressioni hanno comportato significativi disagi e sofferenze che hanno compromesso la sua capacità di autodeterminazione e di espressione della propria libertà individuale, lasciandola in uno stato di particolare vulnerabilità, allora sono presenti "seri motivi di carattere umanitario" come delineato dall'articolo 5, comma 6, del decreto legislativo n. 286 del 1998.

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