Ricorso per responsabilità sanitaria ex art. 8 l. n. 24/2017: la competenza è del Tribunale presso cui è stato svolto l’ATP

La Redazione
13 Maggio 2025

La Cassazione individua il momento determinativo della competenza del ricorso per la responsabilità professionale del personale sanitario ex art. 8, l. n. 24/2017 nel deposito dell’istanza di accertamento tecnico preventivo, non assumendo rilievo i mutamenti successivi della legge o dello stato di fatto anche processuale

Sa.Al., ricoverato dapprima presso l'Ospedale di Frascati, poi presso il Policlinico Umberto I di Roma, decedeva presso la Casa di cura "San Raffaele"; i suoi familiari, in proprio e quali eredi di Sa.Al., intendendo citare in giudizio risarcitorio sia l'ASL Roma 6 (cui faceva capo la struttura ospedaliera di F) sia il Policlinico Umberto I di Roma, ritenendoli solidalmente responsabili del decesso del loro congiunto, proponevano ricorso ex art. 696-bis c.p.c. dinanzi al Tribunale di Roma, in conformità al disposto dell'art. 8, comma 1, l. n. 24/2017. Espletata la consulenza tecnica preventiva senza addivenire alla conciliazione delle parti, i danneggiati depositavano il ricorso ex art. 702-bis c.p.c. (vigente ratione temporis) dinanzi allo stesso Tribunale, ai sensi dell'art. 8, comma 3, l. n. 24/2017, soltanto nei confronti dell'ASL Roma 6, poiché la consulenza tecnica preventiva aveva escluso la concorrente responsabilità del Policlinico Umberto I. Avuto riguardo di tale circostanza, la convenuta, costituitasi in giudizio, eccepiva l'incompetenza per territorio del giudice adito, in favore di quella del Tribunale di Velletri, luogo nella cui circoscrizione si trovava sia la sede legale dell'Azienda Sanitaria sia l'Ospedale in cui si era verificato l'evento dannoso. Con ordinanza, il Tribunale accoglieva l'eccezione pregiudiziale della convenuta, rimettendo le parti per la riassunzione dinanzi al Tribunale di Velletri. I familiari proponevano ricorso per regolamento necessario di competenza, deducendo la violazione dell'art. 8, comma 3, l. n. 24/2017, il quale prevede che, richiesta ed espletata la consulenza tecnica preventiva ai fini della conciliazione della lite ex art. 696-bis c.p.c. - ed integratasi la condizione di procedibilità della domanda di merito risarcitoria - il ricorso contenente tale domanda venga depositato presso lo stesso giudice che ha trattato il procedimento finalizzato all'accertamento tecnico-medico legale; i ricorrenti, in sintesi, sostenevano la tesi che questa norma avesse introdotto una speciale ipotesi di competenza funzionale, a causa della struttura bifasica del procedimento contemplato dall'art. 8, l. n. 24/2017, ripartito nella fase necessaria dell'accertamento tecnico preventivo e in quella eventuale dell'accertamento di merito, da svolgersi secondo le forme ordinarie, per cui sarebbe competente il Tribunale presso cui è stato depositato il ricorso ex art. 696-bis c.p.c.

La Cassazione ha accolto il ricorso e ha dichiarato la competenza del Tribunale di Roma, formulando il seguente principio di diritto: in relazione al giudizio di cui all'art. 8 l. n. 24/2017, in ordine alla responsabilità professionale del personale sanitario, la "retroazione" degli effetti non solo sostanziali ma anche processuali della domanda giudiziale ex art. 281-undecies c.p.c. al deposito del ricorso ex art. 696-bis c.p.c., impone di individuare il momento determinativo della competenza in quello della proposizione dell'istanza di accertamento tecnico preventivo conciliativo, non assumendo rilievo i mutamenti successivi della legge o dello stato di fatto anche processuale.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.