L’effettività della tutela in sede di rinuncia/transazione dipende anche dalla sede di sottoscrizione del verbale
28 Maggio 2025
L'art. 2113, ultimo comma, c.c., conferisce caratteristiche di inoppugnabilità alla conciliazione intervenuta ai sensi, tra gli altri, dell'art. 411 c.p.c. La giurisprudenza di legittimità ha precisato che, in tema di conciliazione in sede sindacale, ai fini dell'inoppugnabilità delle rinunce e delle transazioni aventi ad oggetto diritti del lavoratore previsti da disposizioni inderogabili di legge o di contratti collettivi, è necessario che l'accordo sia stato raggiunto con un'assistenza sindacale effettiva, tale da porre il dipendente in condizione di sapere a quale diritto sta rinunciando e in quale misura. Costituisce principio consolidato in materia quello del decisivo rilievo dell'effettività dell'assistenza sindacale, nel senso che il verbale di conciliazione avvenuta in sede sindacale non è impugnabile a condizione che l'assistenza prestata dai rappresentanti sindacali sia stata effettiva, dovendosi valutare, a tal fine, se, in relazione alle concrete modalità di espletamento della conciliazione, sia stata correttamente attuata la funzione di supporto che la legge assegna al sindacato. La mera sottoscrizione dell'accordo presso la sede di un sindacato non costituisce un requisito formale, ma funzionale, in quanto volto ad assicurare che la volontà del lavoratore sia espressa in modo genuino e non coartato. Essendo l'effettività dell'assistenza sindacale la caratteristica centrale dell'accertamento della genuinità della volontà del lavoratore ai fini dell'inoppugnabilità della conciliazione, la sede di stipula e di sottoscrizione dell'accordo non è un requisito neutro, così come l'affiliazione o meno al sindacato di iscrizione, o comunque di fiducia e scelta del lavoratore del rappresentante sindacale che fornisce assistenza nella procedura. Tale elemento, invece, concorre alla funzionalità delle forme prescritte in relazione alla suddetta effettività. La sottoscrizione avvenuta presso locali aziendali, seppure alla presenza di un rappresentante sindacale, non soddisfa i requisiti normativamente previsti ai fini della validità delle rinunce e transazioni, dato che la protezione del lavoratore non è affidata unicamente all'assistenza del rappresentante sindacale, ma anche al luogo in cui la conciliazione avviene. (Cfr.: Cass., sez. lav., 08 aprile 2025, n. 9286; Cass., sez. lav., 15 aprile 2024, n. 10065). |