Naspi e requisito contributivo post legge di bilancio del 2025
28 Aprile 2025
Fino al 31 dicembre 2024 per richiedere la NASpI erano richiesti: uno stato di disoccupazione involontaria; 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro; 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione. Con l'art. 1, comma 171, l. n. 207/2024, il legislatore ha introdotto un nuovo requisito (art. 3, comma.1, lett. c-bis, d.lgs. n. 22/2015): a partire dal 1° gennaio 2025, il lavoratore deve far valere almeno 13 settimane di contribuzione dall'ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato interrotto per dimissioni volontarie, anche a seguito di risoluzione consensuale, (fatte salve le ipotesi di dimissioni ex art. 2119 c.c. ed ex art. 55 d.lgs. n. 151/2001, nonché di applicazione dell'art. 7 l. n. 604/1966). Tale requisito si applica a condizione che l'evento di cessazione per dimissioni o risoluzione consensuale sia avvenuto nei 12 mesi precedenti l'evento di cessazione involontaria per cui si richiede la prestazione. Il requisito delle 13 settimane di contribuzione deve collocarsi, quindi, all'interno del periodo intercorrente tra i due eventi e non nel quadriennio precedente l'inizio della disoccupazione involontaria; conseguentemente, se dopo la cessazione di un rapporto di lavoro per dimissioni o risoluzione consensuale (fatte salve le eccezioni menzionate) il nuovo datore ha intimato un licenziamento prima della maturazione del suddetto requisito contributivo, il lavoratore non può accedere alla NASpI, non avendo la legge attribuito rilevanza all'eventuale illegittimità del recesso datoriale né, in generale, alle ragioni determinanti la mancata maturazione delle 13 settimane di contribuzione (Cfr.: INPS, circolare n. 3 del 15 gennaio 2025). |