Intelligenza artificiale: applicazioni innovative in condominio

28 Aprile 2025

L'intelligenza artificiale non è più fantascienza: è una tecnologia concreta, diffusa e, in alcuni casi, già integrata nella gestione quotidiana. Le sue potenzialità sono immense e, per queste ragioni, l'amministratore deve essere in grado di comprenderne i limiti legali ed operativi. Per questo, la formazione digitale oggi non è più opzionale, ma parte integrante del profilo professionale dell'amministratore. L'adozione dell'intelligenza artificiale in condominio non è priva di rischi, ma questi possono essere mitigati con una gestione oculata, una buona comunicazione e una selezione attenta delle tecnologie.

Introduzione. Il quadro normativo

La consapevolezza della rivoluzione informatica ha assunto una incidenza sulla vita individuale e collettiva, configurando una “società digitale” con un l'utilizzo sempre maggiore di impiego di strumenti digitali nella quotidianità. In questo contesto, l'evoluzione tecnologica fa sì che le “macchine” dispongano ormai di margini di auto-apprendimento, autoorganizzazione, auto-decisione. In tal contesto, si pone l'analisi dell'etica, del diritto e del dibattito pubblico sulla regolamentazione della “intelligenza artificiale” (d'ora in poi, breviter, solo IA).

In materia, la legge sull'IA (Regolamento UE 2024/1689 del Parlamento e del Consiglio del 13 giugno 2024) è il primo quadro giuridico globale in assoluto sull'IA a livello mondiale. L'obiettivo delle norme è promuovere un'IA affidabile in Europa, la normativa stabilisce una serie chiara di norme basate sul rischio per gli sviluppatori e gli operatori di IA per quanto riguarda gli usi specifici dell'IA. La legge in esame fa parte di un pacchetto più ampio di misure politiche a sostegno dello sviluppo di un'IA affidabile e misure che garantiscono la sicurezza e i diritti in tutta l'UE. Per agevolare la transizione verso il nuovo quadro normativo, la Commissione ha varato il patto per l'IA, un'iniziativa volontaria che mira a sostenere la futura attuazione, a dialogare con i portatori di interessi e a invitare i fornitori e gli operatori di IA provenienti dall'Europa e da altri paesi a rispettare in anticipo gli obblighi fondamentali della legge sull'IA.

Quanto all'Italia, il Senato della Repubblica ha approvato, in data 20 marzo 2025, il ddl n. 1146/2024, di iniziativa governativa, contenente “Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale”. L'attuale versione recepisce in parte le indicazioni della Commissione Europea che aveva rilevato disallineamenti e contrasti, segnalati nell'àmbito del parere C (2024) 7814 inviato all'Italia il 5 novembre 2024.

Tra i vari aspetti, il disegno di legge prevede il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà previsti dall'ordinamento italiano ed europeo e, soprattutto, il rispetto dell'autonomia e del potere decisionale umano. Per quest'ultima finalità, occorre assicurare la trasparenza, l'assicurazione della sorveglianza e del controllo umano e l'esercizio delle funzioni e competenze delle “istituzioni territoriali”, sulla base dei princìpi di autonomia e sussidiarietà. L'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non deve recare pregiudizio allo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica.

L'uso dell'IA nel mondo del lavoro

L'art. 11 del ddl n. 1146/2024 istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'Osservatorio (presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali) sull'adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, al fine di contenere i rischi derivanti dall'impiego dei sistemi di IA in ambito lavorativo, massimizzando i benefici. Per la suddetta finalità, all'Osservatorio viene attribuito il compito di:

  • definire una strategia sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale in àmbito lavorativo;
  • monitorare l'impatto sul mercato del lavoro;
  • identificare i settori lavorativi maggiormente interessati dall'avvento dell'intelligenza artificiale;
  • promuovere la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di intelligenza artificiale.

Quanto alle attività professionali - intellettuali, l'art. 12 del ddl n. 1146/2024 limita alle attività strumentali e di supporto la possibile finalità di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali e specifica che, nell'àmbito di queste ultime, l'attività professionale deve restare contraddistinta dalla prevalenza del lavoro intellettuale oggetto della prestazione d'opera. In particolare, le norme prevedono alle citate attività strumentali e di supporto che l'eventuale utilizzo dei medesimi sistemi sia oggetto di informativa ai clienti da parte dei professionisti in esame.

Secondo il Dossier del Senato del 19 marzo 2025, la disciplina è, dunque, inerente ai contratti di prestazione d'opera intellettuale e non anche a contratti (quali, per esempio, i contratti di edizione) di cessione o utilizzo di opere intellettuali precedentemente realizzate senza un incarico sottostante - opere che restano quindi al di fuori della disciplina limitativa in oggetto. Il pensiero critico umano deve sempre risultare prevalente rispetto all'uso degli strumenti di intelligenza artificiale. Il requisito di prevalenza appare, dunque, con riferimento al profilo della qualità della prestazione (e non implica una prevalenza anche di tipo quantitativo). Le informazioni relative ai sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dal professionista devono essere comunicate al soggetto destinatario della prestazione intellettuale con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo (nel rispetto del rapporto fiduciario tra professionista e cliente).

Riguardo all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale da parte dei professionisti, nella relazione alla delega al Governo in materia di intelligenza artificiale presentato in Senato 20 maggio 2024, viene indicata la “previsione, da parte degli ordini professionali, di percorsi di alfabetizzazione e formazione, per i professionisti e per gli operatori dello specifico settore, all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale; previsione della possibilità di riconoscimento di un equo compenso modulabile sulla base delle responsabilità e dei rischi connessi all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale”.

L'impiego dei sistemi di intelligenza artificiale nell'attività giudiziaria

L'art. 14 del ddl n. 1146/2024 detta norme generali per l'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale in àmbito giudiziario. La formulazione è volta a delimitare in maniera precisa gli ambiti nei quali l'impiego di sistemi di intelligenza artificiale è consentito nello svolgimento dell'attività giudiziaria propriamente detta e delle attività ad essa collaterali. Il Legislatore, in particolare, prevede che in caso di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale sono sempre riservate al magistrato le decisioni concernenti:

  • l'interpretazione e l'applicazione della legge;
  • la valutazione dei fatti e delle prove;
  • l'adozione dei provvedimenti.

Secondo una prima interpretazione, per le decisioni sopra elencate, che costituiscono il nucleo fondamentale e più sensibile nell'esercizio della giurisdizione, viene esclusa qualsiasi possibilità di fare ricorso all'intelligenza artificiale. La disposizione, dunque, non consentirebbe l'impiego dei sistemi di AI riconducibili

alla c.d. giustizia predittiva, ovvero di sistemi che, sulla base di un modello statistico elaborato in maniera autonoma dal sistema stesso a seguito dell'analisi di una mole significativa di atti giuridici, sono in grado di formulare una previsione che può giungere fino al possibile esito di un giudizio.

Rispetto all'originaria formulazione del testo, non è più presente il riferimento all'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale per le attività di ricerca giurisprudenziale e dottrinale, per le quali - secondo il Dossier del Senato del 19 marzo 2025 - deve intendersi consentito l'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale. Difatti, si legge nel citato Dossier “la Commissione giustizia del Senato con riferimento alla disposizione in commento ha reso parere rilevando la necessità del ripristino della formulazione originale del primo periodo del comma 1 dell'art. 14, nel testo presentato al Senato, che consentiva l'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per l'attività giudiziaria finalizzato alle sole attività strumentali e di supporto, ovvero per l'organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale”.

L'art. 15 del d.d.l. n. 1146/2024 affida al Tribunale la competenza in materia di procedimenti riguardanti il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale. Più nel dettaglio, l'articolo in commento modifica l'art. 9, comma 2, c.p.c. al fine di introdurre, tra le materie di esclusiva competenza del Tribunale, quelle hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale, escludendo pertanto la competenza del giudice di pace in tali materie.

Art. 9 c.p.c. (prospettiva di modifica indicata dal disegno di legge)

(Comma 1) Il Tribunale è competente per tutte le cause che non sono di competenza di altro giudice.

(Comma 2) Il Tribunale è altresì esclusivamente competente per le cause in materia di imposte e tasse, per quelle relative allo stato e alla capacità delle persone e ai diritti onorifici, per la querela di falso, per l'esecuzione forzata, per le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale e, in generale, per ogni causa di valore indeterminabile.

L'intelligenza artificiale: generativa e predittiva

L'intelligenza artificiale generativa usa i dati per creare nuovi contenuti, l'IA predittiva, al contrario, si serve dei dati per prevedere o dedurre un evento altamente probabile che potrebbe verificarsi in futuro. Questo spiega l'entusiasmo di molte aziende nei confronti dell'intelligenza artificiale. Tuttavia, l'IA generativa e l'IA predittiva presentano notevoli differenze. Con l'evoluzione dell'IA, distinguere tra queste due tipologie è necessario per capire le loro funzionalità. In base al prompt immesso dall'utente.

L'IA generativa

È in grado di creare nuovi contenuti utilizzando dati esistenti, come testi o codice creato dagli sviluppatori. A seconda delle informazioni che le vengono fornite, l'IA tenterà di dare una risposta e, pertanto, al fine di ottenere il risultato desiderato, possono essere necessari numerosi prompt e tante modifiche.  L'IA generativa è in grado di gestire in modo ottimale grandi quantità di dati.

Uno dei rischi principali (in questo campo) è quello di eventuale violazione o plagio dei diritti d'autore. Il modello può inconsapevolmente generare risultati che somigliano a qualcosa di già esistente.

L'IA predittiva

Prevede l'uso dell'analisi statistica e dell'apprendimento automatico per individuare modelli, anticipare i comportamenti e prevedere gli eventi in programma. Le grandi quantità di dati specifici disponibili, anche noti come "big data", permettono ai software di machine learning (ML) di connettere schemi, eventi cronologici e anche informazioni acquisite in tempo reale per prevedere eventi futuri.

Uno dei rischi meritevoli di attenzione è la possibilità di introdurre pregiudizi, difatti dati non recenti, obsoleti o con pregiudizi possono distorcere l'accuratezza dei risultati. Benché questo tipo di intelligenza possa elaborare previsioni corrette, non è detto che siano “dati di fatto”.

Le c.d. allucinazioni dell'IA

Le allucinazioni nell'AI si riferiscono a situazioni in cui un sistema di intelligenza artificiale produce output che non sono basati sulla realtà o sulla verità oggettiva. In altre parole, l'AI genera informazioni che non corrispondono alla realtà o che non sono coerenti con i dati di input forniti. Sintomi di un'allucinazione possono essere un'incoerenza generalizzata del contesto, oppure la presenza di informazioni che vanno contro le conoscenze oggettive consolidate. Per comprendere se un output è viziato da un'allucinazione, occorre confrontare le risposte dell'AI con quelle di altri modelli o esperti umani.

In materia, tra i primi approdi giurisprudenziali, il giudice (Trib. Firenze 14 marzo 2025), chiamato a decidere su un reclamo in materia di uso di marchi contraffatti e vendita dei relativi prodotti, è intervenuto incidentalmente sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel contesto processuale. Sul punto, il reclamante aveva rilevato l'errore di verifica della veridicità delle ricerche effettuate e, sottolineando l'abusivo utilizzo dello strumento processuale, aveva chiesto la condanna di controparte ex art. 96 c.p.c. per aver in questo modo influenzato la decisione del collegio. In particolare, si legge testualmente nel provvedimento in oggetto che “sulla sola questione inerente i precedenti giurisprudenziali oggi contestati, altrimenti ledendo il principio del contraddittorio, il difensore della società costituita ha dichiarato che i riferimenti giurisprudenziali citati nell'atto sono stati il frutto della ricerca effettuata da una collaboratrice di studio mediante lo strumento dell'intelligenza artificiale “…”, del cui utilizzo il patrocinatore in mandato non era a conoscenza. L'IA avrebbe dunque generato risultati errati che possono essere qualificati con il fenomeno delle cc.dd. allucinazioni di intelligenza artificiale, che si verifica allorché l'IA inventi risultati inesistenti ma che, anche a seguito di una seconda interrogazione, vengono confermati come veritieri”.  A parere del giudice fiorentino, in questo caso, lo strumento di intelligenza artificiale avrebbe inventato dei numeri asseritamente riferibili a sentenze della Corte di Cassazione inerenti all'aspetto soggettivo dell'acquisto di merce contraffatta il cui contenuto, invece, non aveva nulla a che vedere con tale argomento.

L'impiego dell'IA nel condominio

Nell'attesa di una regolamentazione nazionale e, soprattutto, di una “alfabetizzazione” e “maggiore consapevolezza” dell'applicazione dell'IA nel settore immobiliare, possiamo ipotizzare e valutare lo strumento in esame per migliorare alcuni contesti del mondo condominiale, con l'applicazione dei due concetti esaminati fondamentali dell'IA: generativa e predittiva. Pertanto, lo scopo della presente trattazione è quella di “iniziare” a focalizzare “possibili” ambiti dell'IA al fine di porre agli operatori del diritto (professionisti di vario genere) l'idea concettuale e pratica delle prossime applicazioni dell'evoluzione digitale applicate nel nostro habitat quotidiano, avendo sempre cura di leggere tra le righe […] “IA può commettere errori. Assicurati di verificare le informazioni importanti”.

a) Soluzioni fornite dall'IA generativa

Nell'àmbito di una consultazione con gli strumenti a disposizione e, quindi, di “interrogazioni” sulle possibili soluzioni nel contesto condominiale, l'AI ha suggerito alcune “soluzioni” per migliore gli edifici con l'evoluzione tecnologica.

Automazione della smart home

Ogni unità abitativa del condominio è dotata di dispositivi smart home (come luci, termostati, serrature intelligenti). Gli abitanti possono controllare tutto tramite una applicazione e l'IA può anche suggerire regolazioni per migliorare l'efficienza energetica e il comfort.

Parliamo di domotica, assistenti vocali (es. Alexa, Google Assistant), ecc. Certamente interessanti utili ma con limitazioni in ambienti di inesistenza di conoscenza tecnologica. Oggi, nonostante gli incentivi fiscali, questa tecnologia deve essere maggiormente portata a conoscenza di tutti.

Automazione dell'illuminazione negli spazi comuni

In materia, l'IA suggerisce per un maggior comfort l'implementazione di illuminazione intelligente che si adatta alle condizioni di luce naturale durante la giornata. Ad esempio, le luci nelle aree comuni possono accendersi automaticamente quando il sensore rileva un movimento e si spengono quando non c'è nessuno presente.

Tale innovazione certamente comporterebbe una riduzione degli sprechi energetici, con gli strumenti dei sensori di movimento, illuminazione smart, algoritmi di ottimizzazione energetica.

Videosorveglianza intelligente

Installazione di un sistema di videosorveglianza intelligente che non solo registra le immagini, ma utilizza algoritmi di riconoscimento facciale per identificare automaticamente i visitatori autorizzati. In caso di movimento sospetto, il sistema invia notifiche immediate all'amministratore o ai residenti tramite un'applicazione mobile.

Sotto alcuni aspetti, potrebbe rappresentare una nuova frontiera di tutela con la tecnologia del riconoscimento facciale con notifiche push. Ma, contestualizzata con l'attuale apparato normativo di tutela della privacy.

Gestione dei parcheggi intelligente

Un sistema di parcheggio intelligente aiuta a gestire gli spazi in modo più efficiente. I residenti possono utilizzare un'applicazione per sapere quali parcheggi sono disponibili in tempo reale. Inoltre, l'AI può ottimizzare la disposizione delle auto per risparmiare spazio, o addirittura suggerire il miglior orario per parcheggiare, evitando il sovraffollamento.

Interessante visione futuristica di maggiore gestione degli spazi di parcheggio, con l'utilizzo sensoristica “IoT” e applicazioni mobili. Oggi, l'Internet of Things (IoT) è una rete di oggetti e dispositivi connessi (detti “cose”) dotati di sensori (e altre tecnologie) che consentono loro di trasmettere e ricevere dati, da e verso altre cose e sistemi. Temi che devono essere ben argomentati nell'assemblee e con un certo grado di conoscenza dell'innovazione.

Sistemi di riscaldamento e raffreddamento Intelligenti

L'AI regola automaticamente la temperatura negli spazi comuni del condominio in base al numero di persone presenti, alla stagione e alle previsioni meteo. Ad esempio, se il sistema rileva che il condominio è vuoto, abbassa la temperatura o spegne il riscaldamento, riducendo i costi energetici.

Sicuramente un'attività utile, tenendo conto delle normative di riferimento per gli impianti centralizzati e dell'obbiettivo delle c.d. “case green”.

Comunicazione con amministratori tramite chatbot

Una chatbot basata su intelligenza artificiale è integrata nell'app. del condominio. I residenti possono inviare richieste per manutenzione o risolvere problemi comuni (ad esempio, chiedere di prenotare la sala comune). La chatbot risponde automaticamente, risolvendo le richieste più comuni e indirizzando quelle più complesse all'amministratore.

Per queste finalità occorre una buona alfabetizzazione del Natural Language Processing (NLP) e automazione. Dunque, una preparazione adeguata dell'amministratore e una conoscenza e predisposizione dei condomini a questa forma di comunicazione.

Ottimizzazione delle spese condominiali

Un sistema AI analizza i consumi energetici del condominio (elettricità, acqua, gas) e suggerisce modifiche per ridurre i costi. Se rileva un picco nell'uso dell'acqua in un determinato periodo, ad esempio, può suggerire un controllo per eventuali perdite o ottimizzare il funzionamento degli impianti.

L'ottimazione rappresenta uno dei principali obbiettivi da raggiungere, non solo in temi di consumi, ma soprattutto in termini di gestione. Però, una resa efficiente in termini di consumi richiederebbe impianti altrettanto efficienti. 

Privacy e sicurezza dei dati

In un condominio che utilizza molte tecnologie basate su IA, è fondamentale mantenere la privacy dei dati. Un sistema AI può anonimizzare i dati raccolti, come il riconoscimento facciale per la videosorveglianza, per assicurarsi che siano trattati in conformità con le normative sulla privacy (ad esempio, il GDPR in Europa).

La criptografia, l'anonimizzazione dei dati e la compliance normativa rappresentano oggi un'attività importantissima che richiedono grande specializzazione. Nel contesto condominiale, la privacy è in continua evoluzione e in work in progress, sicché, in tale contesto, è doveroso muoversi tra i limiti del garante l'obbligatorietà del GDPR, tutt'ora attività in corso di maggiori conoscenze a apprendimento nel condominio.

Gestione delle emergenze

L'IA può monitorare continuamente gli spazi comuni e può rilevare situazioni di emergenza, come incendi o allagamenti. Se un incendio viene rilevato da un sensore di fumo, l'IA avvisa immediatamente i residenti e attiva il sistema di allarme. In alcuni casi, può anche inviare automaticamente una notifica ai servizi di emergenza.

Trattasi di algoritmi di rilevamento e notifiche automatiche, dunque un'attività importantissima per la sicurezza dell'edificio con una buona gestione degli impianti e dell'immediato intervento.

b) Soluzioni fornite dall'IA predittiva

L'intelligenza artificiale predittiva è una tecnologia che, analizzando grandi quantità di dati storici e in tempo reale, è in grado di prevedere eventi futuri o comportamenti ricorrenti. In parole semplici: l'IA osserva cosa succede oggi, impara dai dati passati, e ti dice cosa succederà domani. Secondo l'IA, la gestione predittiva non sostituisce l'amministratore, ma lo potenzia: lo trasforma in un gestore proattivo, capace di prevedere e non solo di reagire. Un condominio che usa queste tecnologie diventa più efficiente, sicuro, sostenibile e ben gestito.

Manutenzione predittiva degli impianti

Cosa fa l'IA?

Monitora impianti come ascensori, caldaie, pompe dell'acqua, illuminazione e sistemi di sicurezza, attraverso sensori e dati storici di funzionamento.

Cosa prevede?

  • Guasti imminenti.
  • Usura di componenti.
  • Anomalie nei consumi.

Esempio

Se una caldaia consuma più gas del solito per produrre la stessa quantità di calore, l'IA può suggerire un intervento prima che si guasti.

Ottimizzazione energetica

Cosa fa l'IA?

Analizza i consumi energetici di tutto il condominio (e anche delle singole unità) e li confronta con modelli di consumo ottimali.

Cosa prevede?

  • Sprechi di energia.
  • Periodi di picco.
  • Interventi per migliorare l'efficienza.

Esempio

Il sistema potrebbe suggerire di programmare accensioni/scarichi del riscaldamento in base alle previsioni meteo e all'uso effettivo degli spazi.

Ripartizione intelligente delle spese

Cosa fa l'IA?

Raccoglie dati sui consumi reali (acqua, luce, gas, servizi) e calcola le quote condominiali in modo personalizzato e dinamico.

Cosa prevede?

  • Aumenti nei consumi anomali.
  • Correlazioni tra consumo e comportamento.
  • Possibilità di risparmio.

Esempio

Chi consuma meno acqua può avere una ripartizione più bassa, incentivando comportamenti virtuosi.

Gestione del rischio e della sicurezza

Cosa fa l'IA?

Analizza immagini da videocamere, dati da sensori di movimento, apertura porte, rumori anomali, ecc.

Cosa prevede?

  • Tentativi di effrazione.
  • Presenze non autorizzate.
  • Rischi per la sicurezza (fumo, allagamenti).

Esempio

Se un portone resta aperto troppo a lungo la sera, il sistema avvisa l'amministratore o la vigilanza.

Previsione dei costi condominiali

Cosa fa l'IA?

Elabora dati di spesa degli anni precedenti, tendenze di consumo e variabili esterne (prezzi dell'energia, inflazione, meteo).

Cosa prevede?

  • Aumento o riduzione delle spese.
  • Budget mensili o annuali più accurati.
  • Strategie per contenere i costi.

Esempio

L'IA può suggerire di sostituire le lampadine con LED in anticipo, prevedendo un risparmio del 20% sulla bolletta elettrica delle parti comuni.

In conclusione

L'introduzione dell'intelligenza artificiale (IA) nella gestione condominiale rappresenta una trasformazione significativa che offre numerose opportunità ma anche nuove sfide. Come ogni innovazione tecnologica, l'IA può essere un potente strumento… “ma solo se utilizzato in modo consapevole e responsabile”.

Per avere un condominio “smart e tecnologico”, occorrono amministratori capaci di comunicare ai residenti i vantaggi delle nuove tecnologie. L'amministratore può infatti favorire l'innovazione e la sostenibilità ambientale mettendo questi temi all'ordine del giorno, evidenziando anche i vantaggi economici che ne derivano: risparmi sui costi energetici e un aumento del valore degli immobili. Ma, occorre anche considerare le “criticità obbiettive attuali”: le tecnologie basate su IA richiedono investimenti iniziali significativi (sensori, piattaforme software, formazione), e, purtroppo, non tutti i condominii sono pronti o disposti a sostenerli. La digitalizzazione non è sempre alla portata di tutti, specialmente nei contesti più piccoli o con residenti anziani. Questo può creare fratture tra chi si adatta facilmente all'uso delle nuove tecnologie e chi invece le percepisce come una barriera. Inoltre, troppa automazione può generare dipendenza da sistemi tecnologici complessi, per cui, se il sistema si blocca o viene compromesso (es. cyberattacco), l'intera gestione può andare in crisi. L'intelligenza artificiale rappresenta un'opportunità concreta per modernizzare la gestione condominiale, rendendola più efficiente, trasparente e sostenibile, ma il suo impatto non è neutro: richiede attenzione agli aspetti etici, economici, sociali e soprattutto pratici di una già di per sé “complessa realtà condominiale” con ritardi di gestione, morosità, strutture inadeguate, immobili privi di manutenzione, ecc.

La strada è lunga e permeata di ostacoli, ma necessaria in questa fase storica di rivoluzione informatica. Come tutte le novità, occorrono approcci pratici per gli amministratori e, soprattutto, un'ampia attività di comunicazione con i condomini. In tutto ciò, il Legislatore deve consentire “a tutti” la possibilità di fruire di una pubblica alfabetizzazione e di incentivi/detrazioni fiscali per la realizzazione di innovazioni tecnologiche.

In conclusione: AI e vita condominiale?  Sì, prevedere (prima) per non riparare (dopo) ma con le dovute cautele e riflessioni.

Attualmente, molte società hanno introdotto sul mercato diversi applicativi di IA e, tra questi, abbiamo il nuovo Sapient-IA di Lefebvre Giuffrè, il nuovo sistema di intelligenza artificiale nato per supportare i professionisti e le aziende fornendo soluzioni concrete e mirate attraverso diverse funzionalità.

Riferimenti

Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale, in Senato.it, 20 marzo 2025;

Tarantino, La nuova direttiva europea “case green” sull'efficienza energetica degli edifici,in IUS Condominioelocazione.it, 5 febbraio 2025.

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