Distanze tra costruzioni: rilevanza dei balconi ai fini della violazione della normativa

La Redazione
11 Aprile 2025

La Cassazione torna a pronunciarsi sulle distanze legali fra edifici, precisando se i balconi rientrino o meno nella categoria degli sporti computabili ai fini di queste ultime.

In una causa relativa all'accertamento delle violazioni commesse nella realizzazione dei lavori di sopraelevazione di un immobile, la Suprema Corte ha avuto modo di pronunciarsi sulla disciplina delle distanze tra fabbricati.

In particolare, i ricorrenti lamentano il rigetto della domanda di violazione delle distanze da parte della Corte d'Appello, per avere escluso dal computo i balconi e l'ampliamento della terrazza con mutamento di destinazione, non attribuendogli la qualifica di «costruzione e volume computabile» ma di «funzione ornamentale, finitura accessoria e pertinenziale».

A detta del Collegio, la decisione della Corte d'Appello è corretta e deve essere confermata quanto alla terrazza che non può essere considerata nuova costruzione per il solo fatto dell'apertura di un varco che l'ha trasformata in terrazza a livello; quanto ai balconi, invece, la Corte non ha tenuto conto che «non sono computabili per la misurazione delle distanze esclusivamente le sporgenze esterne del fabbricato con funzione meramente ornamentale, mentre costituiscono corpo di fabbrica quelle aventi particolari proporzioni, come gli aggetti, anche se scoperti, ove siano di apprezzabile profondità ed ampiezza, poiché, pur non corrispondendo a volumi abitativi coperti, rientrano nel concetto civilistico di costruzione, essendo destinati ad estendere ed ampliare la consistenza dei fabbricati».

Pertanto, «in tema di distanze legali fra edifici, rientrano nella categoria degli sporti, non computabili ai fini delle distanze, soltanto quegli elementi con funzione meramente ornamentale, di rifinitura od accessoria (come le mensole, le lesene, i cornicioni, le canalizzazioni di gronda e simili), mentre costituiscono corpi di fabbrica, computabili ai predetti fini, le sporgenze degli edifici aventi particolari proporzioni, come i balconi, costituite da solette aggettanti anche se scoperte, di apprezzabile profondità ed ampiezza».

Il ricorso deve quindi essere accolto.

(fonte: dirittoegiustizia.it)

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