Spese e onorari degli arbitri
09 Aprile 2025
Affinché il lodo arbitrale acquisti efficacia di titolo esecutivo, si rende necessario effettuarne il deposito ai sensi dell'art. 825 c.c., a mente del quale «La parte che intende far eseguire il lodo nel territorio della Repubblica ne propone istanza depositando il lodo in originale o in copia conforme, insieme con l'atto contenente la convenzione d'arbitrato, in originale o in copia conforme, presso il tribunale nel cui circondario è la sede dell'arbitrato. Il tribunale, accertata la regolarità formale del lodo, lo dichiara esecutivo con decreto». Questa regola generale, però, non si applica anche alle spese ed agli onorari liquidati direttamente dagli arbitri: la fattispecie è espressamene regolata dall'art. 814 c.p.c. la quale prevede, appunto, che gli arbitri hanno sì diritto al rimborso delle spese e degli onorari, ma prevede anche che «quando gli arbitri provvedono direttamente alla liquidazione delle spese e dell'onorario, tale liquidazione non è vincolante per le parti se esse non l'accettano. In tal caso l'ammontare delle spese e dell'onorario è determinato con ordinanza dal presidente del tribunale indicato nell'art. 810 secondo comma, su ricorso degli arbitri e sentite le parti. L'ordinanza è titolo esecutivo contro le parti ed è soggetta a reclamo a norma dell'art. 825, quarto comma. Si applica l'art. 830, quarto comma». Sul punto, il Tribunale di Roma con sentenza del 4 maggio 2018 (Trib. Roma, 4 maggio 2018), in motivazione, ha affermato che «... Sulla base del disposto normativo ora enunziato, può affermarsi che la liquidazione delle spese e del compenso effettuata direttamente dagli arbitri ha valore di una mera proposta contrattuale, che diviene vincolante solo se accettata da (tutti) i contendenti, sicché, come evidenziato in giurisprudenza, la parte che non ha accettato tale proposta non ha interesse ad impugnare il capo del lodo arbitrale riguardante la liquidazione delle spese legali e degli onorari del giudizio, nonché degli onorari degli arbitri, del compenso del segretario e delle spese di funzionamento collegio (Cass. civ., sez. I, 26 settembre 2014, n. 20371). Conseguentemente, la mancata accettazione della proposta di liquidazione costituisce un presupposto per adire il Presidente del Tribunale in sede di volontaria giurisdizione ai sensi dell'art 814 c.p.c. Tale strada, al contrario, deve dirsi preclusa ove sia intervenuta l'accettazione della liquidazione operata dagli arbitri con conseguente vincolatività di essa e con il sorgere, per le parti del giudizio arbitrale, dell'obbligazione di pagamento di quella particolare somma oggetto della determinazione». |