Il Cdm approva il Decreto sicurezza
07 Aprile 2025
Il testo presenta significative novità in materia di contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, di sicurezza urbana, di tutela del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico e di gestione dei detenuti e delle attività lavorative all'interno e all’esterno degli istituti penitenziari. Contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata Viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni chiunque si procuri o detenga materiale contente istruzioni sulle modalità di preparazione e uso di dispositivi bellici micidiali, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di altre tecniche o metodi volti a compiere atti terroristici. La diffusione o pubblicizzazione di tale materiale, anche tramite mezzi telematici, prevede una reclusione da sei mesi a quattro anni. Per prevenire gravi reati di terrorismo, come associazione a delinquere, associazione di stampo mafioso o agevolazione dell'immigrazione clandestina, gli esercenti attività di noleggio senza conducente sono tenuti a comunicare al CED Interforze non solo i dati identificativi del locatario, ma anche quelli del veicolo noleggiato. In caso di mancata comunicazione, è prevista un'ammenda fino a 206 euro o un arresto fino a tre mesi. Per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata, si estendono i controlli antimafia anche alle imprese che fanno parte di “contratti di rete”. Si esclude che il prefetto possa procedere d’ufficio a limitare alcuni effetti dell’informazione interdittiva antimafia per garantire adeguati mezzi di sussistenza ai familiari del destinatario della stessa: è quindi previsto che ciò avvenga esclusivamente su documentata istanza del titolare dell'impresa individuale. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce i benefici per i superstiti delle vittime della criminalità organizzata anche ai coniugi, conviventi, parenti o affini fino al quarto grado del destinatario di una misura di prevenzione antimafia, si stabilisce che tali benefici spettino solo a coloro che hanno interrotto definitivamente i legami personali e patrimoniali con tali individui prima dell'evento che dà luogo al beneficio. Viene ampliata la possibilità per i collaboratori di giustizia e i loro familiari di utilizzare documenti e identità fittizie per costituire società di copertura per attività che richiedono un elevato livello di riservatezza. Beni sequestrati e confiscati Nell’ambito della gestione di immobili abusivi, si propone il coinvolgimento immediato degli enti locali e l'assegnazione della competenza al giudice che, tramite l'ordine di confisca dell'immobile, richiede la sua demolizione. Nuove norme sono introdotte per:
Si estende il periodo per impugnare le misure preventive personali adottate dall'Autorità giudiziaria da dieci a trenta giorni e si consente l'utilizzo dei contributi economici assegnati agli enti locali per renderli sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico anche per i beni confiscati destinati a tali enti. Sicurezza urbana Viene introdotta una nuova tipologia di reato volta a contrastare le occupazioni abusive di immobili, con procedibilità d'ufficio se il reato viene commesso contro individui incapaci per età o infermità o su immobili pubblici o ad uso pubblico. Per le occupazioni di abitazioni, si stabilisce la pena della reclusione da due a sette anni, con una procedura specifica per accelerare il rilascio dell'immobile se lo stesso risulti l’unica abitazione per il denunciante. Si inaspriscono le pene per i reati commessi in contesti urbani. Si introduce una circostanza aggravante per i delitti non colposi contro la vita e l’incolumità pubblica e individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio, o che comunque offendono il patrimonio, qualora commessi all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. Si estende il cosiddetto DASPO urbano a coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nelle aree interne e nelle pertinenze di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Infine, si estende l’arresto in flagranza differita al reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico. Si eleva a delitto l’illecito amministrativo per blocco stradale, con la pena della reclusione fino a un mese e la multa fino a 300 euro. In caso di fatto commesso da più persone, la reclusione va da sei mesi a due anni. Per le truffe agli anziani vengono introdotte pene più severe, con una specifica ipotesi di truffa aggravata che porta da due a sei anni di reclusione e multe fino a euro 3.000. Nell’esecuzione delle pene, non è più obbligatorio il rinvio per le donne incinte o con figli piccoli, se da ciò derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Si prevede la differenziazione nelle modalità di esecuzione della pena tra la madre di figli di età fino a 1 anno e delle madri di figli di età da 1 a 3 anni. Inoltre, entro il 31 ottobre di ciascun anno il Governo dovrà presentare alle Camere una relazione sull’attuazione delle misure cautelari dell’esecuzione delle pene non pecuniarie nei confronti delle donne incinte e delle madri con prole di età inferiore a tre anni. Altri punti del provvedimento includono misure contro l'accattonaggio minorile, modifiche alle norme sulla canapa, con regole che non si applicano alle infiorescenze, e limiti sulla coltivazione di canapa per uso ornamentale. È vietata l'importazione, lavorazione e commercio di determinati prodotti di canapa, subordinati a disposizioni sanzionatorie. La produzione di semi di canapa per usi legali è consentita entro limiti stabiliti per decreto ministeriale. Tutela delle forze di polizia e delle forze armate Si introduce una circostanza aggravante per i reati di violenza, minaccia e resistenza contro pubblici ufficiali, con pene aumentate fino alla metà. Inoltre, si prevede un'altra circostanza aggravante per atti violenti commessi al fine di impedire la realizzazione di un’infrastruttura. Le Forze di polizia possono essere equipaggiate con dispositivi di videosorveglianza indossabili (bodycam) per registrare l’attività operativa nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio, di vigilanza di siti sensibili e in ambito ferroviario e a bordo treno e quella di utilizzare dispositivi di videosorveglianza, anche indossabili, nei luoghi e negli ambienti in cui vengono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale. Per la tutela giuridica del personale delle Forze di polizia, dei Vigili del fuoco e delle Forze armate, si incrementa l'importo massimo corrisposto per ciascuna fase procedurale fino a 10.000 euro. Si rafforza la protezione dei beni pubblici, prevedendo pene detentive da sei mesi a un anno e mezzo e multe da 1.000 a 3.000 euro per danneggiamento e imbrattamento, con aumenti significativi in caso di recidive. Le sanzioni per violazioni alle prescrizioni impartite dal personale delle Forze di polizia vengono irrigidite, inclusa la sospensione della patente di guida dai 15 ai 30 giorni in caso di recidiva. Si istituisce il nuovo reato di "rivolta all’interno di un istituto penitenziario", che punisce la promozione, organizzazione o partecipazione a rivolte consumate da tre o più persone riunite, mediante atti di violenza o minaccia, tentativi di evasione o atti di resistenza anche passiva che impediscono il compimento degli atti d’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza. Si inasprisce la pena per chi istiga alla disobbedienza delle leggi se il fatto è commesso all’interno di un istituto penitenziario o mediante scritti o comunicazioni diretti a persone detenute. Una fattispecie di reato analoga alla rivolta in istituto penitenziario è introdotta anche per condotte commesse all’interno di centri di trattenimento per migranti irregolari. Viene prevista la chiusura dell'attività da 5 a 30 giorni per le imprese che vendono schede SIM di telefonia mobile senza rispettare gli obblighi di identificazione dei clienti non appartenenti all'Unione Europea. Ai condannati per il reato di sostituzione di persona viene imposta l'incapacità di contrarre con operatori di telefonia mobile per un periodo tra sei mesi e due anni come pena accessoria. Vittime di usura e ordinamento penitenziario Viene istituita la figura del tutor, con compiti di consulenza e supporto per gestire i mutui concessi agli operatori economici vittime di usura, al fine di attenuare l’alta morosità riscontrata nella restituzione dei mutui stessi da parte dei beneficiari e per favorirne il reinserimento nel circuito economico legale. Le vittime di usura si possono avvalere della consulenza dell’esperto a partire dal momento della concessione del mutuo. Si estende il divieto di concessione di benefici, in relazione all’accertamento della pericolosità sociale, nei confronti dei condannati per i reati di istigazione a disobbedire alle leggi in materia di ordine pubblico e di rivolta negli istituti penitenziari. Si introducono disposizioni volte a favorire l'attività lavorativa, inclusa quella esterna, dei detenuti, coinvolgendo organizzazioni non lucrative (enti del terzo settore) in linea con i principi di solidarietà sociale e sussidiarietà orizzontale. Viene ampliata la definizione di "persone svantaggiate" ai detenuti o internati nelle carceri e agli ex degenti di ospedali psichiatrici anche giudiziari.
*Fonte: DirittoeGiustizia |