Azione di risarcimento: onere probatorio

La Redazione
06 Febbraio 2025

Un'amministratrice di condominio conveniva in giudizio la società cui aveva commissionato la fornitura, il trasporto e il montaggio di un ascensore, asserendo che la società avesse non solo consegnato con notevole ritardo, chiedendo peraltro la corresponsione di un'ulteriore somma di 2.750 euro (pagati, secondo le prospettazioni dell'attrice, di tasca propria e non con i soldi dei condomini), ma che tale condotta avesse avuto ricadute sulla sua reputazione e affidabilità di amministratrice; pertanto, chiedeva la ripetizione della somma corrisposta e il risarcimento del danno non patrimoniale ex art. 2043 c.c. nei confronti della società.

Il giudice di merito ha statuito che l'onere di allegazione nei giudizi di risarcimento del danno va assolto in modo puntuale e preciso e ciò sia per mettere il convenuto in condizione di difendersi sia per mettere il giudice nella condizione di stabilire esattamente quale sia il thema decidendum e quindi le prove ad esso pertinenti.

Infatti, ha stabilito Cass. civ., sez. III, 18 gennaio 2012, n. 691, che: «Le allegazioni che devono accompagnare la proposizione di una domanda risarcitoria non possono essere limitate alla prospettazione della condotta in tesi colpevole della controparte … ma devono includere anche la descrizione delle lesioni, patrimoniali e/o non patrimoniali, prodotte da tale condotta, dovendo l'attore mettere il convenuto in condizione di conoscere quali giudizi vengono imputati al suo comportamento e ciò a prescindere dalla loro esatta quantificazione e dall'assolvimento di ogni onere probatorio al riguardo».

Nel caso di specie, il Tribunale ha rilevato che la ditta convenuta avesse allegato (e provato) di aver consegnato con ritardo l'ascensore per problemi strutturali dell'edificio condominiale e che l'adeguamento della struttura avesse richiesto l'ulteriore somma contestata; sia della somma ulteriore che delle necessità di adeguamento strutturale, l'amministratrice condominiale era stata adeguatamente e tempestivamente avvertita e nulla aveva contestato al momento dell'avviso. A contrario, l'attrice (su cui ricadeva l'onere della prova) non solo non aveva dimostrato di aver corrisposto le somme richieste a titolo personale, ma non aveva neanche dimostrato di aver subito un qualche danno alla reputazione e alla sua immagine di amministratrice condominiale. Dunque, il Tribunale ha considerato disatteso l'onere probatorio in capo all'attrice e ne ha rigettato le domande.

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