Immissioni termo-acustiche: quali criteri per il risarcimento del danno?

La Redazione
23 Gennaio 2025

Tizia è proprietaria di un appartamento con affacci su un cortile interno dove Alfa srl - per la propria attività commerciale di supermercato – ha fatto installare un compressore e due ventole destinati ad alimentare gli impianti di refrigerazione del supermercato. Tizia, producendo a suo dire tali impianti un rumore “superiore alla normale tollerabilità”, conveniva in giudizio Alfa srl per ottenere la declaratoria di superamento della normale tollerabilità delle immissioni termo-acustiche, la condanna alla rimozione degli impianti e il risarcimento del danno. 

Se le emissioni acustiche superano, per la loro particolare intensità e capacità diffusiva, la soglia di accettabilità prevista dalla normativa a tutela di interessi della collettività, a maggior ragione le stesse, ove si risolvano in immissioni nell'ambito della proprietà del vicino, devono per ciò solo considerarsi intollerabili ex art. 844 c.c., e, pertanto, illecite, anche, sotto il profilo civilistico. Il rispetto dei limiti previsti dalla legge non può, tuttavia, fare considerare senz'altro lecite le immissioni, dovendo il giudizio sulla loro tollerabilità formularsi in relazione alla situazione ambientale, variabile dà luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti, e non può prescindere dalla rumorosità di fondo, ossia da quel complesso di suoni di origine varia e spesso non identificabile, continui e caratteristici del luogo, sui quali vengono ad innestarsi i rumori denunciati come immissioni abnormi (c.d. criterio comparativo). (Cass. n. 2757/2000).

Spetta al giudice del merito accertare in concreto gli accorgimenti idonei a ricondurre tali immissioni nell'ambito della normale tollerabilità. Nella fattispecie, non avendo apportato alcuna utilità la prova testimoniale addotta dalla convenuta, il giudice ha condiviso la CTU del procedimento ATP (promosso dalla proprietaria dell'appartamento anche per le immissioni di calore nell'appartamento durante il periodo estivo) per cui «i rumori immessi nella abitazione di Tizia dai macchinari di Alfa srl, come pure le immissioni termiche sono normalmente intollerabili». Tenuto conto del livello caratteristico del luogo nello stesso periodo di osservazione e misura e senza il rumore delle sorgenti disturbanti chiamato livello di rumore di fondo. Ugualmente le immissioni termiche hanno presentato valori superiori alla norma. Il Tribunale ha dunque accolto la domanda di parte attrice condannando Alfa srl al risarcimento dei danni e a porre in essere le cautele indicate dal CTU in relazione alle immissioni termo-acustiche (barriera fono-assorbente).

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