Lavoro domenicale: deve essere collegato ad un vantaggio non riducibile al riposo compensativo?
02 Gennaio 2025
Se il CCNL applicato al rapporto regola il diritto al riposo compensativo per i lavoratori impiegati nel giorno di domenica ma non prevede un quid pluris per il sacrificio correlato alla prestazione lavorativa in tale giornata, può il giudice comunque riconoscere un vantaggio economico a favore del dipendente? La mera traslazione del giorno di riposo (rectius riposo compensativo), che non comporta alcun quid pluris in termini di vantaggio economico o di indennizzo di altra natura per il lavoratore occupato di domenica. Infatti, in linea con la giurisprudenza di legittimità, il lavoro prestato nella giornata di domenica, anche nell'ipotesi di differimento del riposo settimanale in un giorno diverso, deve essere in ogni caso compensato con un quid pluris che, ove non previsto dalla contrattazione collettiva, può essere determinato dal giudice e può consistere anche in benefici non necessariamente economici, salva restando l'applicabilità della disciplina contrattuale collettiva più favorevole. Pertanto, il lavoratore che presti la propria attività nella giornata di domenica ha diritto, anche nell'ipotesi di differimento del riposo settimanale in un giorno diverso, ad essere in ogni caso compensato, per la sua particolare penosità, con un quid pluris. Il solo fatto che la contrattazione collettiva non abbia previsto espressamente alcuna maggiorazione in forma indennitaria o salariale non è, d'altronde, qualificabile come conseguenza di una volontà delle parti collettive diretta ad escludere la possibilità di attribuire i vantaggi suppletivi previsti in via generale dall'ordinamento ai lavoratori domenicali. |