Conferenza di servizi: inammissibile l’impugnazione del provvedimento conclusivo da parte dell’amministrazione, convocata, ma rimasta inerte

Redazione Scientifica Processo amministrativo
16 Maggio 2024

La ratio semplificatoria della disciplina della conferenza dei servizi non consente all'autorità amministrativa che ha scelto di non partecipare alla conferenza di servizi di proporre autonomo ricorso avverso il provvedimento conclusivo della medesima conferenza.

Il comune ricorrente impugnava, con un autonomo gravame, la determinazione conclusiva della conferenza di servizi decisoria in forma semplificata e in modalità asincrona, disciplinata dall'art. 14-bis l. n. 241/1990, cui non aveva consapevolmente partecipato.

Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto l'attuale quadro normativo non consente all'autorità amministrativa, che ha consapevolmente scelto di non partecipare alla conferenza di servizi, restando inerte, di impugnare in sede giurisdizionale il provvedimento conclusivo della conferenza di servizi.

Principio di buona fede e non contraddizione si oppongono, infatti, all'ammissibilità di un' autonoma impugnazione della determinazione finale da parte dell'autorità amministrativa che ha scelto di non partecipare alla conferenza di servizi, accettando consapevolmente la formazione del silenzio assenso.

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